Le borse europee frenano dopo il tonfo delle Borse asiatiche, Wall Street in calo – il Dow Jones si è fermato a -1,95% e il Nasdaq a -0,85% – e le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump che ha anticipato “due, tre settimane molto dolorose” per gli Stati Uniti a causa dell’emergenza coronavirus.
Partenza in deciso calo per le Borse europee in scia alla seduta negativa registrata ieri a Wall Street. Milano cede in avvio il 2,55%, Londra arretra del 3,64%, Francoforte del 3,27% e Parigi del 3,15%. In avvio l’indice Eurostoxx 50 perde il 3,24%. A Francoforte il Dax cede il 3,44% e a Londra l’indice FTse100 arretra del 2,73%. Il nuovo trimestre si apre sui timori del contagio e della recessione. In rosso Piazza Affari, che ha archiviato il peggior trimestre dal 1998 con un -27,5% nei tre mesi. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib sono in calo, spiega ilsole24ore, con le banche ancora sotto pressione, dopo la raccomandazione della Bce di rimandare dividendi e buyback, e in ribasso diffuso (Bpm, Unicredit e Intesa Sanpaolo). Regge Banca Mediolanum, ma l’unica brillante è Pirelli dopo l’ingresso di nuovi soci. La società va verso una partnership tra Camfin, azionista di Pirelli con il 10% circa, e Longmarch dell’investitore cinese Yishun Niu per attività di private equity e con una posizione potenziale in Pirelli intorno al 10%. In coda Fca, mentre riduce i cali Ferragamo. Cali superiori al 2% per Snam, Tenaris e Leonardo.
Seduta in rosso per le principali Borse asiatiche, che chiudono seguendo l’andamento volatile di ieri. A Shanghai l’indice Composite perde lo 0,33% nonostante l’indice che misura l’attività manifatturiera cinese, il Caixin China General Manufacturing PMI, sia salito a 50,1 punti a marzo – sopra la soglia che indica una situazione di espansione – dai 40,3 punti a febbraio. A Hong Kong l’indice Hang Seng cede l’1,95% mentre la Borsa australiana chiude gli scambi in positivo a +3,58%. A Tokyo il Nikkei 225 perde l’1,85%, dopo che la Bank of Japan ha fatto sapere che l’indice della fiducia Tankan delle grandi aziende manifatturiere è scivolato a -8 punti nel primo trimestre, in calo dagli 0 punti del periodo precedente e il valore più basso registrato dal 2013. A Seoul – che chiude le contrattazioni – il Kospi perde l’1,15%, appesantito dai dati deludenti sull’attività economica della Corea del Sud, con l’indice Pmi manifatturiero in forte calo a 44,2 punti a marzo dai 48,7 di febbraio.
Wall Street chiude in calo. Il Dow Jones ha perso l’1,85% a 21.914,37 punti, il Nasdaq lo 0,95% a 7.700,10 punti mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno l’1,61% a 2.584,47 punti. La Borsa di San Paolo, principale mercato di titoli dell’America Latina, ha chiuso ieri al ribasso, con l’indice di riferimento Bovespa che registra un -2,17% a 73.019 punti, accumulando così le peggiori perdite registrate da oltre 20 anni in un mese di marzo, al -29,9%.
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