Politica, crisi energetica ma, soprattutto, ruolo dell’Europa. L’intervento di Giorgia Meloni alla kermesse Viva 22 di Vox attraversa tutti i temi caldi del momento attuale, inclusa la guerra in Ucraina. Un primo compendio dei passi che attenderanno il nuovo Governo, ancora in fase di formazione dopo le elezioni di fine settembre. Con uno sguardo attento alle mosse di Bruxelles, tentando sia di correggere una vulgata che vuole Fratelli d’Italia scettico sul ruolo primario dell’Ue, che di lanciare un monito affinché l’Europa stessa riveda alcuni aspetti. Meloni auspica un’Unione “più coraggiosa di fronte alle gradi sfide e più umile quando si tratta di affrontare i nostri temi più locali riguardo ai quali le politiche nazionali funzionano meglio”. Inoltre, si augura che l’Europa sappia “dimostrare la solidarietà che ci aspettiamo. Ma ora ci siamo riscoperti deboli. Ora il grande compito è avere un ruolo strategico. Per anni ci hanno detto che il commercio globale era la risposta ma non è andata così”.
Inevitabile un punto sulla situazione attuale. In ballo non c’è solo la guerra in senso tale ma anche le conseguenze parallele legate soprattutto alla crisi energetica. “In Ucraina – ha detto Meloni – la situazione è grave dopo l’aggressione russa e l’inaccettabile tentativo di Putin di annettere nuove regioni alla Russia”. E sull’emergenza gas, la leader di FdI ribadisce che la criticità “sta provocando in Italia l’invio di bollette insostenibili per le famiglie e le imprese: una cosa che deve finire immediatamente”. Alla convention del partito della destra spagnola, Meloni interviene però da remoto: “Ho deciso di non lasciare Roma, la vittoria ci ha portato gioia ma grande responsabilità. In alcuni giorni abbiamo la possibilità di formare un governo”.
A proposito di vittoria, l’ex ministro ha definito “straordinaria” quella del Centrodestra alle elezioni, tentando al contempo di rafforzare la sinergia con Vox: “Abbiamo resistito sino a oggi, alle bugie e ai tentativi di dividerci. In Italia usano l’alleanza con Vox per definirci impresentabili, come in Spagna usano l’alleanza con FdI per definirvi come impresentabili. Però veramente i nostri movimenti sono impresentabili, quando sono votati da milioni di cittadini? Ovviamente no”. E ribadisce l’importanza del cammino comune: “Non abbiate paura del racconto del mainstream, perché la buona notizia è che la gente non accetta più questa narrazione interessata. Bisogna andare alle fonti della notizia, senza accettare mediazioni del messaggio. Quando ci ascolta capisce che siamo tutto meno che mostri”.
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