Dopo giorni di annunci altalenanti, il governo Tory britannico ha formalizzato l’obbligo dell’uso di mascherine o d’una copertura del volto, in tutti i negozi dell’Inghilterra a partire dal 24 luglio. L’annuncio è stato dato dal Ministro della Sanità Matt Hancock. Chi non rispetterà la disposizione verrà multato con una sanzione di 100 sterline per ogni trasgressione, così come era stato già anticipato da Downing Street. Solo dal 15 giugno, l’uso della mascherina è stato reso obbligatorio nei trasporti pubblici e negli ospedali, mentre nei negozi era solo raccomandato.
Questa prescrizione, sollecitata da più parti, allinea l’Inghilterra non solo a più di un centinaio di Paesi stranieri, ma pure alla Scozia, dove l’obbligo negli esercizi commerciali vige da oltre una settimana per volere del governo locale guidato dagli indipendentisti dell’Snp. Nel Galles, dove è al potere il Labour, la protezione facciale non è ancora obbligatoria nemmeno sui mezzi di trasporto, lo diverrà dal prossimo 27 luglio.
L‘Ons, l’Istat britannico, ha confermato come i sudditi del Regno mostrino una refrattarietà collettiva di fronte a tali obblighi, in nome d’una presunta libertà individuale. Anche se, nelle ultime settimane, si è registrato un aumento del 50% di coloro che dichiarano d’indossare abitualmente la mascherina nei luoghi pubblici.
È probabile che la spinta sia venuta da un rapporto, reso pubblico da Patrick Vallance, consigliere scientifico capo di Boris Johnson e del suo governo, secondo cui il Regno Unito potrebbe raggiungere il terribile traguardo di 120.000 morti a fine inverno 2021, nel caso di una seconda ondata di contagi.
Sarebbe un’autentica strage per un Paese che, con circa 45.000 decessi ufficialmente censiti col tampone dall’inizio della pandemia, detiene già oggi il triste record di mortalità in Europa in cifra assoluta.
Si registrano:
Dati totali al 13-07-20202
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