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Lavoro, Sbarra (Cisl): “Troppi morti, ora investire sulla sicurezza”

Non è accettabile che ogni anno più di 1300 persone perdano la vita lavorando”, quindi “chiediamo al governo di aprire immediatamente un confronto con le parti sociali finalizzato a negoziare un patto, un accordo che metta al centro gli investimenti sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Lo ha affermato Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, nel giorno della mobilitazione nazionale dei sindacati confederali con lo slogan ‘Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro’.

Sbarra ha partecipato, nel campo base di Pavimental a Barberino di Mugello (Firenze), all’assemblea dei lavoratori impegnati nel cantiere dell’autostrada A1. “Serve un grande investimento – ha aggiunto – sulla prevenzione, sulla formazione, sulla comunicazione, sulla crescita della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro; e poi bisogna rafforzare e potenziare la vigilanza, il controllo, bisogna assumere ispettori, medici del lavoro, investire sulla ricerca”.

“Noi dobbiamo fermare – ha proseguito il leader della Cisl – questa lunga scia di sangue, questa strage silenziosa che sta toccando tutti i luoghi di lavoro, dalle fabbriche ai cantieri edili, dal lavoro in agricoltura alla logistica”.

Il lavoro, ha sottolineato Sbarra, “è dignità per la persona: ecco la ragione per la quale chiediamo al governo di avviare subito un confronto, così come diciamo alle associazioni datoriali che la salute e la sicurezza non sono un costo, ma un grande investimento per la qualità del lavoro, per la sua tutela, per la dignità della persona, e anche per la competitività e il miglioramento della capacità reputazionale delle aziende”.

Oggi, ha concluso il segretario generale del sindacato, “parte una fase di lotta, di mobilitazione che proseguirà nei prossimi giorni. Pensiamo che questa oggi sia una grande priorità che bisogna affrontare e risolvere insieme. Noi dobbiamo spezzare questa lunga scia di sangue e offrire tranquillità, serenità alle persone che al mattino escono di casa per lavorare, offrendo condizioni di migliore qualità della vita e del lavoro, con migliori tutele nei luoghi di lavoro”.

Milena Castigli

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