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Israele riapre il valico di Erez per gli aiuti umanitari a Gaza

Per la prima volta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso, Israele ha detto “sì” alla riapertura del valico di Erez, nel nord della Striscia di Gaza. Approvato anche l’utilizzo del porto di Ashdod per poter trasferire gli aiuti più velocemente.

Il governo israeliano è inoltre intenzionato ad adottare misure per evitare che muoiano altri operatori umanitari, come accaduto ai sette della World central kitchen martedì 2 aprile.

Israele riapre valico di Erez per portare aiuti a Gaza

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la riapertura del valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza per la prima volta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. Lo ha detto un funzionario israeliano alla Cnn, aggiungendo che la riapertura serve a consentire più aiuti umanitari a Gaza. Il governo di Tel Aviv ha inoltre approvato l’utilizzo del porto israeliano di Ashdod per contribuire a trasferire maggiori aiuti all’enclave.

Netanyahu, ora misure per evitare casi come quello della Wck

Il governo israeliano è pronto ad adottare misure per evitare che si ripetano casi come quello che ha portato alla morte dei sette operatori umanitari della World central kitchen. Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu durante la telefonata con il presidente Joe Biden, come riferito alla Cnn da un alto funzionario dell’amministrazione statunitense. Netanyahu, che ha ammesso che le forze di difesa israeliane sono responsabili della morte dei sette operatori umanitari della Wck, ha anche detto a Biden che Israele intende migliorare il tracciamento dei lavoratori no-profit all’interno di Gaza.

Gli Usa plaudono a passi Israele su aiuti

Gli Usa plaudono ai “passi annunciati stasera dal governo israeliano su richiesta del presidente (Biden) dopo la telefonata col primo ministro Netanyahu”, tra cui “l’impegno ad aprire il porto di Ashdod per la consegna diretta di assistenza a Gaza, ad aprire il valico di Erez per una nuova rotta di assistenza per raggiungere il nord di Gaza e ad aumentare significativamente le consegne dalla Giordania direttamente a Gaza”, e chiedono che ora siano “attuati pienamente e rapidamente”. Lo afferma la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa Adrienne Watson.

“Come ha affermato oggi il presidente durante la telefonata, la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell’azione immediata di Israele su queste e altre misure, comprese quelle per proteggere i civili innocenti e la sicurezza degli operatori umanitari”, sottolinea Watson. “Siamo pronti a lavorare in pieno coordinamento con il governo di Israele, i governi di Giordania ed Egitto, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire che questi importanti passi siano attuati e si traducano in un aumento significativo dell’assistenza umanitaria in modo che possa raggiungere i civili in disperato bisogno in tutta Gaza nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”, aggiunge.

Esercito Usa, sganciati su Gaza oltre 50.000 pasti

Il Comando centrale dell’esercito degli Stati Uniti ha condotto un lancio aereo di assistenza umanitaria nel nord di Gaza “per fornire aiuti essenziali ai civili colpiti dal conflitto”. Complessivamente sono stati sganciati oltre 50.680 pasti. E’ quanto riportato in un post su X dell’U.S. Central Command, nel quale si precisa che l’operazione è stata condotta da quattro aerei C-130 dell’aeronautica americana e da soldati specializzati nella consegna aerea di forniture di assistenza umanitaria. Circa 20 pacchi sono finiti in mare vicino alla riva.

Fonte: Ansa

redazione

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