Quattro lavoratori egiziani sono morti nel vasto incendio che ha devastato intere aree di una foresta nel sud di Cipro. La conferma è arrivata dalle autorità, dopo che i quattro erano risultati dispersi. L’incendio si è sviluppato ieri a nord della città portuale di Limassol. A bruciare, il fianco meridionale della foresta di Troodos, il principale polmone verde dell’isola.
Stamane i vigili del fuoco sono riusciti a domare parzialmente le fiamme, ma c’è preoccupazione per il vento forte in attesa a fine giornata.
I quattro corpi delle vittime, carbonizzate, sono stati scoperti vicino al villaggio di Odos. Il loro veicolo era in un burrone. La polizia ha arrestato un uomo di 67 anni, sospettato di aver provocato l’incendio. Un testimone lo avrebbe visto lasciare la scena in auto quando è scoppiato l’incendio. Rischia l’accusa di omicidio colposo.
Il presidente Nikos Anastasiades stamane si è recato sul posto: “Più di 55 chilometri quadrati” sono stati devastati, ha detto, parlando dell’incendio “più grande” registrato dal 1974, quando l’isola si divise in seguito all’invasione turca. Cipro ha dovuto affrontare un persistente aumento delle temperature e episodi di siccità sempre più gravi. Negli ultimi giorni le temperature hanno ampiamente superato i 40 gradi.
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