Attualità

Genocidio armeno: la Turchia contesta le commemorazioni e condanna le frasi di Biden

Con il termine di “genocidio armeno”, talvolta chiamato anche massacro degli armeni, si indicano le deportazioni ed eliminazioni di armeni perpetrate dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1919, che causarono circa 1,5 milioni di morti. Viene commemorato ogni 24 aprile. Sono 29 i Paesi del mondo che hanno ufficialmente riconosciuto il genocidio, compreso il Vaticano.

La posizione ufficiale del governo turco è invece negazionista. Secondo Ankara, le morti degli armeni durante i “trasferimenti” o “deportazioni” non possono essere semplicemente considerate “genocidio” per vari motivi, tra i quali quello semantico, mettendone in risalto lo specifico anacronismo: la parola stessa genocidio non esisteva prima del 1943.

La Turchia contesta le commemorazioni del genocidio armeno

La Turchia ha contestato le dichiarazioni di funzionari dei governi di alcuni Paesi in occasione del 24 aprile, data con cui viene commemorato il genocidio armeno che Ankara non riconosce. “Le dichiarazioni sfortunate, incompatibili con i fatti storici e il diritto internazionale riguardo agli eventi del 1915, sono futili sforzi che puntano a riscrivere la storia per ragioni politiche”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri turco. “Respingiamo queste dichiarazioni, ritenute nulle, e condanniamo nel modo più fermo coloro che persistono con questo sbaglio. La Turchia non ha bisogno di ricevere lezioni sulla sua stessa storia da nessuno”, afferma il comunicato che invita coloro che hanno commemorato il genocidio a sostenere la proposta proposta turca per un commissione congiunta riguardo alla questione degli armeni uccisi in epoca ottomana.

Ankara condanna le frasi di Biden sul genocidio armeno

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha definito le dichiarazioni del presidente americano Joe Biden sul genocidio armeno “un altro tentativo da parte di politici ciarlatani per alterare la Storia”. Lo rende noto Anadolu. “Dichiarazioni politicamente motivate non possono cambiare i fatti, nessuno osi darci lezioni riguardo alla nostra Storia”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Ankara.

redazione

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