Ave Maria dai balconi

Quasi due milioni e mezzo sono ormai i partecipanti all’iniziativa di preghiera lanciata sei settimane fa da don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII: “Almeno cinque minuti al giorno, il tempo di un’Ave Maria, si stacchino gli occhi dagli schermi per alzarli verso il cielo perché anche gli smartphone possono diventare candele che riflettono la luce di Cristo”. Una mobilitazione spirituale che, nelle intenzioni del sacerdote degli ultimi, vuole soprattutto “tenere viva la fiammella della devozione mariana in un momento nel quale la domanda di sacro e di religione percorre nuove strade e cerca strumenti di dialogo individuale e comunitario che integrino quelli istituzionali e tradizionali”. “Nella nostra Ave Maria dal balcone per i malati di Covid-19 e chi li assiste– evidenzia don Buonaiuto- abbiamo toccato con mano e compreso la natura globale dell’emergenza sanitaria in corso, e questo grazie alla moltitudine di collegamenti che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere via web da decine di nazioni che si uniscono alla novena per senso di condivisione e per un sentimento autenticamente cattolico secondo l’etimologia del termine”.