Attualità

Covid, in Brasile le terapie intensive vicine al collasso

Secondo un rapporto dell’Istituto Fiocruz di Rio de Janeiro, riportato in un articolo della Bbc e ripreso da Sky Tg 24, in Brasile il Covid ha messo in ginocchio il sistema sanitario nella maggior parte delle grandi città.

Stando a quanto riporta l’istituto brasiliano oltre l’80% dei letti delle unità di terapia intensiva sarebbero occupati nelle capitali di 25 dei 27 stati brasiliani. Il Paese nella sola giornata di ieri ha registrato 1.972 morti per Covid, segnando un nuovo record quotidiano.

Undici milioni di casi nell’arco della pandemia

Sono ben 11 milioni i casi di Coronavirus in Brasile, dall’inizio della pandemia. I morti si attestano al momento a 266.000. Si tratta del secondo numero di morti più alto al mondo, dopo gli Stati Uniti, nonché il terzo più alto di casi confermati.

Ancora secondo Istituto Fiocruz questo andamento ha causato in 15 capitali la situazione per cui le unità di terapia intensiva hanno raggiunto una capacità superiore al 90%, incluse città come Rio de Janeiro, Brasilia e San Paolo. A Porto Alegre e Campo Grande si è invece raggiunta la capacità massima. Secondo gli esperti locali, questi numeri indicano “il sovraccarico e persino il collasso dei sistemi sanitari”.

Vaccinazione di massa o un cambiamento nella gestione dell’emergenza

Jesem Orellana, un epidemiologo dell’istituto Fiocruz, ha affermato in un’intervista concessa all’agenzia di stampa AFP: “La lotta contro il Covid-19 è stata persa nel 2020 e non c’è la minima possibilità di invertire questa tragica circostanza nella prima metà del 2021. Il meglio che possiamo fare è sperare nel miracolo della vaccinazione di massa o in un cambiamento radicale nella gestione della pandemia”. Gli stessi esperti, riporta ancora la Bbc, hanno dichiarato nei giorni scorso al quotidiano “Valor Economic” che le morti per Coronavirus presto potrebbero superare quota 2.000 al giorno. Hanno anche avvertito che l’unico modo per evitare tutto ciò, sarebbe che il governo federale assumesse il coordinamento nazionale della lotta contro il virus.

Servirebbe di raccomandare misure stringenti, l’uso delle mascherine e l’attivazione di una campagna di vaccinazione di massa. Finora più di otto milioni di persone hanno ricevuto la loro prima dose di vaccino, poco più del 4% della popolazione. Nella giornata di martedì, solo in 24 ore, il Paese ha anche registrato più di 70.000 casi, un aumento del 38% rispetto a sette giorni prima, secondo i dati riportati dai media locali. Il recente aumento dei casi è stato attribuito dagli esperti alla diffusione di una variante altamente contagiosa del virus che si pensa abbia avuto origine nella città amazzonica di Manaus.

Mariangela Musolino

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