Attualità

Covid, altri 12.715 casi in Italia: ok dell’Aifa ad AstraZeneca

Altri 12.715 casi di coronavirus in Italia e altre 421 vittime. Questo il bilancio sull’andamento della pandemia nelle ultime 24 ore, come comunicato dal Ministero della Salute. I tamponi effettuati, sia molecolari che antigenici, sono stati complessivamente 298.010, il che porta il tasso di positività al 4,3%, rapportando il dato con i nuovi positivi. La percentuale del contagio scende quindi dello 0,8% rispetto alla giornata di ieri. Gli attualmente positivi scendono di 4.472 unità, per un totale di 463.352.

Al contempo, i guariti nelle ultime 24 ore sono 16.764, 1.990.152 dall’inizio della pandemia. Scendono di 52 unità i ricoveri in terapia intensiva, ora 2.218 in totale, a fronte di altri 132 ingressi giornalieri. Per quanto riguarda i ricoverati con sintomi, i pazienti sono al momento 20.098, 299 in meno di ieri. Le vittime totali in Italia dall’inizio dell’emergenza hanno raggiunto la drammatica cifra di 88.279.

Aifa, ok ad AstraZeneca

Nel frattempo, nella bagarre sui vaccini che vede protagonista l’Europa e le aziende farmaceutiche, si delinea un nuovo profilo. L’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa), infatti, ha dato l’ok al vaccino anti-Covid-19 messo a punto da AstraZeneca. A riferirlo è Ansa, che parla di un’approvazione che porterà alla somministrazione di dosi a cittadini compresi fra i 18 e i 55 anni di età.

Come riportato dalla stessa AstraZeneca in un comunicato, “nel tentativo di contestualizzare le migliori condizioni di utilizzo di questo vaccino rispetto agli altri vaccini disponibili”, sarà meglio procedere con “un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero nei soggetti più anziani e/o più fragili”.

Speranza: “Entriamo in fase espansiva del vaccino”

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si dice soddisfatto. “Con l’ok ad AstraZeneca entriamo in una fase espansiva della vaccinazione e serve tutto il personale che abbiamo selezionato”. Secondo il ministro, inoltre, “dobbiamo stare molto attenti a quello che ci dirà Aifa. Anche in altri paesi europei le agenzie nazionali hanno dato indicazioni abbastanza stringenti, come la Germania che ha autorizzato l’utilizzo del vaccino fino a 65 anni. Noi aspettiamo la nostra autorità nazionale”.

Damiano Mattana

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