Attualità

Congo: i ribelli negano l’attacco all’ambasciatore italiano

Le “Forze Democratiche per la liberazione del Ruanda” (FDLR) hanno negato di essere responsabili per l’uccisione avvenuta ieri nella Repubblica Democratica del Congo dell’ambasciatore italiano, Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista del Pam, Mustapha Milambo. Lo riferisce il sito Actualite.cd citando una dichiarazione del gruppo ribelle che peraltro – scrive Ansa – aveva già negato di aver compiuto un attacco che gli viene comunemente ascritto, quello nell’aprile scorso in cui morirono 17 persone tra cui 12 rangers del parco nazionale Virunga.

“Attanasio e Iacovacci uccisi da rapitori”

Secondo un comunicato della presidenza congolese sono stati i rapitori a uccidere l’ambasciatore e il carabiniere, sparando loro a bruciapelo. “Allertate, le Ecoguardie e le Fardc”, le Forze armate congolesi, “si sono messe alle calcagna del nemico. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome”, si afferma nel comunicato riportato dal sito Cas-Info.

E’ durata un’ora l’agonia dell’ambasciatore Attanasio: “quest’ultimo è morto per le ferite, un’ora più tardi, all’ospedale della Monusco di Goma”, precisa il comunicato della presidenza congolese.

I rapitori avevano cinque kalashnikov

I rapitori erano armati con cinque fucili automatici modello Kalashnikov e un machete, specifica il comunicato della presidenza della Repubblica democratica del Congo.

“Gli assalitori, sei di numero e muniti di cinque armi di tipo Ak47 come anche di un machete”, hanno esploso “tiri di avvertimento prima di obbligare gli occupanti dei veicoli a scendere e seguirli nel fitto del parco, dopo aver abbattuto uno degli autisti al fine di creare il panico”, riferisce il comunicato.

Un’inchiesta è già in corso al fine di chiarire le circostanze, le responsabilità e di intraprendere azioni repressive afferenti a questa tragedia”, conclude il comunicato.

Oggi l’emissario di Tshisekedi a Roma

Intanto oggi il capo di Stato congolese Félix Antoine Tshisekedi ha inviato a Roma un “suo emissario per portare una lettera personale al presidente del Consiglio italiano” Mario Draghi. Lo scrive il sito Cas-Info sintetizzando un comunicato della presidenza della Repubblica democratica del Congo sull’uccisione dell’ambasciatore e del carabiniere.

Nel video, un testimone racconta a Euro News cosa è accaduto durante l’assalto al convoglio su cui viaggiava l’ambasciatore italiano.

Milena Castigli

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