Attualità

Canada, ritrovati resti di bambini nativi: altre due chiese bruciano

Una nuova scoperta atroce in Canada. Ancora una volta, si tratta di sepolcri senza nome. Sono 750 le tombe scoperte nel sito dell’ex collegio per nativi di Marieval, nel Saskatchewan. Un ritrovamento che si unisce alla scoperta, effettuata il mese scorso, dei resti di altri 215 bambini, presso un’altra ex struttura con la medesima funzione. Scoperte che avevano dissotterrato un incubo e indignato il Paese il quale, però, sembra ora intenzionato a sfogare la sua rabbia contro i simboli della cristianità in Canada. Le chiese.

Chiese in fiamme

Altre due chiese, infatti, sono state distrutte da incendi ritenuti “sospetti” dalle Forze dell’ordine canadesi. Stavolta è toccato alle strutture religiose di Sant’Anna e di Chopaka, nel Canada occidentale, dopo che la medesima sorte era stata subita dalle chiese di Penticton e Oliver, il 21 giugno scorso. Il sergente Jason Bayda, della Polizia reale a cavallo, ha fatto sapere che entrambi gli edifici sono andati completamente distrutti. Il fatto che siano divampati a soli due giorni dall’annuncio del ritrovamento, ha immediatamente acceso i riflettori su possibili atti di ritorsione. Una sorta di vendetta per i corpi di quei bambini, ritrovati presso ex collegi gestiti proprio dalla Chiesa Cattolica.

Una ferita dolorosa

I ritrovamenti di questi ultimi due mesi hanno riaperto una ferita dolorosa per il Canada, relativa al dramma vissuto da 150 mila bambini, soprattutto metis e inuit, iscritti forzatamente in collegi dedicati. Secondo i numeri forniti dagli storici, nelle cosiddette Scuole residenziali indiane, sarebbero stati collocati circa il 30% dei bambini nativi. Inoltre, già agli inizi del Novecento furono svolte inchieste, alcune delle quali evidenziarono che solo una ridotta percentuale di quei bambini riuscisse a superare i 16 anni. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha parlato di “terribili errori del Canada”. Dopo i ritrovamenti nei pressi della Kamloops Indian Residential School, nella Columbia britannica, anche la Chiesa aveva fatto sentire la propria voce. Papa Francesco aveva spiegato che questi momenti “rappresentano un forte richiamo per tutti noi. Per allontanarci dal modello colonizzatore, e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi”.

Damiano Mattana

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