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Buttigieg lascia la corsa alle presidenziali Usa

Anche Pete Buttigieg getta la spugna dopo il quarto turno di primarie in South Carolina. Una decisione che segue quella del miliardario Tom Steyer. Ora, alla vigilia del super Tuesday, restano in corsa sei candidati, che potranno ambire a raccogliere i voti dei rinunciatari. Buttigieg aveva annunciato la nascita di un comitato esplorativo per valutare una eventuale candidatura alle primarie del Partito Democratico per le elezioni presidenziali del 2020 il 23 gennaio 2019. Il 14 aprile successivo, aveva annunciato ufficialmente la sua candidatura alle primarie nell'ex fabbrica di Studebaker chiusa negli anni Sessanta e diventata un complesso di società high tech. Ha riassunto la sua sfida a Donald Trump in tre parole: “Libertà, sicurezza, democrazia”.

South Carolina

La decisione di ritirarsi arriva dopo la sconfitta alle primarie in South Carolina dove è arrivato quarto con l'8,2%, ben dietro ai rivali Joe Biden e Bernie Sanders. In South Carolina Joe Biden ha trionfato conquistando la sua prima vittoria nella corsa alla Casa Bianca grazie al voto degli afroamericani, che qui rappresentano il 60% dell'elettorato democratico. Un successo annunciato dai grandi network americani subito dopo la chiusure delle urne e avvalorato dai dati parziali: con il 75% dei seggi scrutinati, l'ex vicepresidente sfiora il 50%, riaprendo la corsa e riconfermandosi come il principale rivale di Bernie Sanders. “Grazie South Carolina! Questa è la tua vittoria, la vittoria di chi è stato escluso e lasciato indietro. Insieme conquisteremo questa nomination e batteremo Donald Trump”, ha detto Biden davanti ai suoi fan finalmente esultanti a Columbia. “Da qui avete lanciato Bill Clinton, Barack Obama ed ora me, la mia campagna è decollata dopo che mi avevano dato per morto, oggi ha vinto il cuore del partito democratico e ha vinto alla grande”, ha proseguito l'ex vicepresidente, che considerava questo Stato come la sua “rampa di lancio”. A ben ragione.

Milena Castigli

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