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Addio Kobe Bryant, leggenda del basket

Forse il migliore di tutti. Solo Michael Jordan è stato inarrivabile per lui, ma perché “The Air” è stato anche il suo di mito. Non Shaquille O'Neal, forse nemmeno LeBron James (al quale aveva dedicato il suo ultimo tweet) sono stati come Kobe Bryant, l'uomo-mito del basket, dal carisma giusto per guidare la squadra del cuore, la pallacanestro applicata nella sua accezione più moderna. Ha lasciato senza fiato la notizia rimbalzata dall'America all'Europa, e probabilmente anche oltre: l'ex stella dei Lakers, ma dell'Nba tutta, ha perso la vita assieme a sua figlia Gianna, 13 anni appena, in un drammatico incidente con il suo elicottero privato. Anche tutte le altre persone che si trovavano con loro, durante quel tragico volo, sono perite del disastro. Un incidente terribile nei cieli della California, il velivolo che prende fuoco e precipita inesorabilmente al suolo, uccidendo tutti nello schianto, 9 persone in tutto. Una tragedia che ha portato via uno degli sportivi più amati negli Stati Uniti e una delle maggiori stelle del basket americano, con cinque anelli Nba in bacheca e tre titolo Mvp, due nelle Finals e uno in Regular season. Addirittura un Premio Oscar, quello per il Miglior cortometraggio, ottenuto assieme a Glean Kean nel 2018 per Dear Basketball.

Lo choc

Bryant, figlio di Joe “Jellybean”, ex stella della Sebastiani negli anni Ottanta, lascia altri tre figli. E anche un vuoto enorme in chi ha amato la sua pallacanestro, quei Lakers di cui vestì la maglia per venti lunghissimi anni, portandoli ai vertici dello sport a stelle e strisce, all'inizio e alla fine degli anni Duemila. E anche la soddisfazione di due ori olimpici, 2008 e 2012, alla guida del nuovo Dream Team degli Stati Uniti. Tanti ricordi per Kobe, che si era più volte detto dispiaciuto per il declino dei Lakers ma dei quali è rimasto comunque una leggenda, l'ultimo in grado di portare gli Yellows di Los Angeles in cima al pantheon dei grandissimi. E, forse per il passato tra Rieti, Pistoia, Reggio Calabria e Reggio Emilia di suo padre, Bryant conservava un affetto particolare anche per l'Italia, dove visse da bambino e dove continuava a conservare il suo affetto per il Milan, sua squadra del cuore. E il nostro Paese, assieme a tutti gli altri, è stato sconvolto dalla notizia del suo incidente, della tragedia che ha portato via anche la sua giovanissima figlia. Tantissimi i messaggi di cordoglio, dall'ex presidente Obama a tutti i principali club dello sport professionistico, dal basket al calcio, oltre a grandi leggende del parquet come O'Neal.

DM

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