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XXII GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA FAMIGLIA

La Giornata Internazionale della famiglia si celebra ogni anno il 15 maggio. Fu proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti nel 1993 con l’intenzione di promuovere la consapevolezza delle problematiche relative al tema, analizzandone i cambiamenti sociali, economici e democratici. “Madri e Famiglie: Sfide in un Mondo che Cambia” è il tema scelto per l’evento del 2015. che si concentra sul ruolo importante delle mamme sia all’interno del nucleo familiare che nelle comunità nel mondo.

La loro figura rappresenta un punto di forza per la coesione e l’integrazione sociale. La relazione madre-bambino è vitale per lo sviluppo sano dei più piccoli. Le madri non solo si prendono cura dei figli ma contribuiscono anche in modo decisivo al loro sostentamento. Eppure le donne continuano ad affrontare grandi, a volte rischiose, sfide durante la maternità.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, ha espresso le sue considerazioni sul tema, spiegando che nel XXI secolo la famiglia ha ancora bisogno di essere custodita. “Il parto per esempio – ha scritto Ban Ki moon nel suo messaggio per il 15 maggio – che dovrebbe essere motivo di celebrazione, costituisce un grave rischio per la salute di troppe donne nei paesi in via di sviluppo. Il miglioramento della salute materna è, tra gli otto, l’obiettivo del millennio su cui sono stati fatti minori progressi. Una donna di un paese tra i meno avanzati ha 300 probabilità in più di morire di parto o di complicazioni durante la gravidanza rispetto a una donna proveniente da un paese sviluppato. Occorre dunque rendere la gravidanza e il parto più sicuri mettendo i sistemi sanitari in grado di fornire pianificazione familiare, garantendo la presenza di personale esperto durante il parto e di ostetriche in regime ordinario e in regime di emergenza”.

Il segretario dell’Onu ha evidenziato come ancora oggi la violenza contro le donne, molte delle quali sono madri, rimane una delle più dilaganti violazioni dei diritti umani del nostro tempo. Ha conseguenze ampie, poiché mette in pericolo la vita di donne e ragazze, nuoce alle famiglie e alle comunità e danneggia il tessuto stesso delle società. Prevenire e combattere la violenza contro le donne deve essere una priorità per tutti i paesi. La sua riflessione inoltre va a tutte quelle donne a cui è vietato l’accesso all’istruzione, per loro Ban Ki moon invita i Paesi a liberarne il potenziale permettendo l’ingresso nelle scuole. “Affrontiamo sfide molteplici in un mondo che cambia – ha concluso il segretario della Nazioni Unite – ma un fattore rimane costante: l’importanza delle madri e del loro inestimabile contributo nel crescere le future generazioni. Ricompensando i loro sforzi e migliorando le loro condizioni di vita, possiamo assicurare un migliore futuro per tutti”.

Hortensia Honorati

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