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VIRUS ZIKA: SPERIMENTATI CON SUCCESSO 3 VACCINI SULLE SCIMMIE

Il virus Zika potrebbe presto avere un vaccino. Tre candidati sono stati sperimentati con successo sulle scimmie e uno dei tre potrebbe essere testato sull’uomo entro questo anno, aprendo al strada alla prevenzione. Lo rivela la rivista Science dove sono stati pubblicati gli esperimenti del gruppo coordinato da Stephen Thomas e Nelson Michael, del centro di ricerca dell’esercito statunitense Walter Reed, e Dan Barouch, e del centro di ricerca medico Beth Israel Deaconess, a Boston. “La protezione dal virus è stata sorprendente, e ci rende ottimisti sullo sviluppo di un vaccino anti-Zika”, Baruch, immunologo dell’università di Harvard.

I vaccini sono basati su strategie diverse: il primo è “a Dna” e prevede l’inserimento nelle cellule di un tratto di Dna con le istruzioni per combattere l’infezione; il secondo è tradizionale, ed è basato su virus inattivati, isolati a Porto Rico e in Brasile; questa tipollogia che potrebbe essere testata sull’uomo già a fine anno; il terzo è invece basato sull’inserimento di geni di Zika in un virus della famiglia del raffreddore (adenovirus), usato come vettore per infettare le cellule e attivare le risposte immunitarie.

Tutte e tre le distinte tipologie, sono state somministrate a 16 scimmie Rhesus, nessuna delle quali ha contratto l’infezione dopo l’esposizione al virus. In particolare, i test hanno mostrato che anche una risposta debole del sistema immunitario degli animali, con bassa produzione di di anticorpi anti Zika, è bastata a proteggere il primate.

L’infezione da virus Zika è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) un’emergenza per la salute pubblica; per tale motivo, da maggio del 2015 – vale a dire da quando in Brasile sono stati segnalati i primi casi di trasmissione all’uomo del virus – più gruppi di ricerca stanno lavorando contemporaneamente per sviluppare un vaccino efficace. Il virus infatti può causare problemi neurologici e, se colpisce le donne in stato di gravidanza, il feto ha alte probabilità di subire una malformazione al cervello – che non riesce a completare lo sviluppo neurologico – detta microcefalia.

La notizia all’apertura dei giochi olimpici di Rio, sui quali aleggia la paura del virus, tanto che alcune nazioni hanno lasciato liberi gli atleti di sceglier se partecipare o meno alla manifestazione internazionale. In Brasile i casi di Zika sono migliaia, diversi dei quali sono risultati mortali. Ma neanche gli Stati Uniti ne sono immuni: solo la settimana scorsa 14 persone hanno contratto il virus in Florida a causa di una puntura di zanzara. Un elenco destinato ad allungarsi se il vaccino non dovesse essere pronto in tempi brevi.

Milena Castigli

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