Nel Bel Paese è necessario “un mercato più trasparente su costi e prezzi dei vaccini”. E’ la richiesta dell’Antitrust che, nell’indagine conoscitiva intitolata “I mercati dei vaccini a uso umano”, rileva svvarie “criticità” sul piano della concorrenza. Infatti, lo studio rivela che ci sono “forti carenze informative sui costi”, e dunque “necessario operare scelte mediche univoche e trasparenti, anche per orientare correttamente la domanda”. Secondo l’Autorità, siamo davanti a un mercato mondiale di “oltre 20 miliardi dominato da un oligopolio di 4 imprese multinazionali”.
Il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha accertato l’esistenza di questo oligopolio. Le quattro multinazionali (GlaxoSmithKline, Sanofi Pasteur, MerckSharpDohme e Pfizer) detengono oltre l’80% in valore delle vendite complessive dei vaccini in un settore con un fatturato complessivo che supera attualmente i 20 miliardi di euro ed è da anni in forte crescita. Questo trend, “dipende in gran parte dallo sviluppo di prodotti innovativi che hanno prezzi ben più elevati di quelli tradizionali e sono coperti da esclusive di brevetto particolarmente complesse: ciò ostacola lo sviluppo di versioni generiche dei vaccini, con fenomeni che rendono più difficile la sostituibilità tra prodotti destinati a prevenire una stessa malattia”.
Con specifico riferimento all’Italia, l’Antitrust ha analizzato le dinamiche di offerta e domanda dei vaccini qualificati come essenziali nel quinquennio 2010-2015, quando i prezzi per l’acquisto di questi prodotti da parte del Ssn “sono stati mediamente di 300 milioni di euro all’anno, spesa destinata a raddoppiare con l’approvazione del nuovo piano di prevenzione vaccinale”. Rispetto a tali dinamiche, l’Autorità “ha preso atto positivamente del processo attualmente in corso di ri-aggregazione della domanda pubblica intorno a un numero limitato di centrali di acquisto, considerandolo idoneo a bilanciare la concentrazione dell’offerta”.
Tuttavia, “è necessaria una maggiore trasparenza informativa, a partire dalla più agevole disponibilità dei dati di aggiudicazione delle gare di appalto”, ammonisce l’Antitrust. Per consentire un riequilibrio dei rapporti commerciali tra offerta e domanda, inoltre, propone di “includere i vaccini in classi di rimborso che assoggettino i prezzi a una contrattazione preventiva con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per quei prodotti che, dopo essere stati registrati in classi a prezzo libero, vengano compresi nei piani nazionali di vaccinazione, tenuto conto che ciò garantisce acquisti continuati di grandi volumi e in vista di opportune valutazioni sconti-qualità”.
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