Continua il tormentone Uber, l’app che permette di noleggiare un’auto con conducente a costi molto inferiori dei normali taxi cittadini. Una delle ultime notizie arriva dal Brasile, dove un giudice ha revocato la decisione di un magistrato di grado inferiore che aveva sospeso Uber in tutto il Paese. La Corte di San Paolo aveva preso la decisione lo scorso 28 aprile, ma un altro giudice ha stabilito oggi che il tribunale di San Paolo ha agito al di fuori del proprio ambito di competenze e quindi la decisione e’ nulla.
La notizia arriva nello stesso giorno in cui dall’altra parte del mondo, a Bruxelles, dove è stato condannato il primo autista di Uber per non aver rispettato il divieto e quindi gli è stata confiscata l’auto. Secondo il magistrato, l’app di ride-sharing non rispetta i regolamenti del trasporto di persone che sono vigenti in Belgio. Il servizio infatti è stato vietato nel Paese e anche in altri Stati Europei – tra cui l’Italia – si sta scontrando con grosse difficoltà. Dall’arrivo della società americana a Bruxelles, nel febbraio del 2014 è la prima volta che un conducente viene citato in giudizio. Al momento sarebbero più di trenta i casi simili che sono al vaglio della procura di Bruxelles.
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