Si concretizza sempre più l’ipotesi che possano esistere forme di vita extraterrestre. Infatti, a circa quattro anni luce di distanza, intorno a Proxima Centauri – la stella più vicina alla Terra – si trova un pianeta extrasolare, un mondo roccioso poco più massiccio del nostro, ma in cui potrebbe esserci anche acqua visto che, dalle prime rilevazioni eseguite, la sua temperatura superficiale potrebbe, infatti, consentire la presenza di acqua allo stato liquido.
La scoperta di questo nuovo pianeta extrasolare, chiamato Proxima b, pubblicata su “Nature” e annunciata oggi in una conferenza stampa a Garching presso Monaco di Baviera nell’Osservatorio Australe Europeo (Eso), è opera di un gruppo di astronomi nell’ambito della campagna osservativa Pale Red Dot.
Proxima b diverrà certamente oggetto di nuovi studi con strumenti futuri come il super-telescopio E-Elt (European Extremely Large Telescope), il più grande occhio del mondo rivolto al cielo, che con l’inizio delle operazioni previsto all’inizio della prossima decade, affronterà i più grandi problemi scientifici dei nostri tempi e mirerà ad arrivare a un considerevole numero di primati, fra cui il rintracciare pianeti simili alla Terra nelle “zone abitabili”, cioe’ quelle che permettono la formazione della vita, intorno ad altre stelle – uno dei “Sacri Graal” dell’astronomia osservativa moderna.
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