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PROTESTE ALL’IDI, FIACCOLATA DI MEDICI E INFERMIERI IN VATICANO

È prevista per le 18.00 di lunedì 30 marzo la fiaccolata di protesta di medici e infermieri dell’ospedale Idi di Roma, dopo che il tavolo di lavoro sindacale di giovedì scorso è saltato. Il personale dell’istituto sanitario si incontrerà davanti all’ospedale San Carlo di Nancy, sull’Aurelia, e manifesterà percorrendo tutto il perimetro delle mura vaticane fino ad arrivare a Piazza Risorgimento. L’obiettivo è quello di chiedere alla Fondazione che vengano salvaguardati tutti i posti di lavoro, la piena applicazione del contratto nazionale di lavoro e il mantenimento dei diritti acquisiti.

In una nota emessa dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil e Fpl si legge che il documento proprosto per il passaggio dei dipendenti del gruppo Idi alle dipendenze della Fondazione Luigi Maria Monti è stato rifiutato dai lavoratori. “Con stupore nelle scorse ore abbiamo letto il comunicato dell’Amministrazione che vuole gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica sbandierando una presunta garanzia dei livelli occupazionali e scaricando le responsabilità sul futuro del gruppo IDI su sindacati e lavoratori – si legge nella nota di Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgil Roma Lazio -. Un atteggiamento sbagliato e offensivo nei confronti dei lavoratori che con i loro sacrifici hanno garantito la sopravvivenza delle strutture. Non ci stancheremo mai di ripetere che le lavoratrici e i lavoratori del polo sanitario hanno già abbondantemente pagato una cattiva gestione di risorse pubbliche”.

I medici e gli infermieri hanno ricevuto sostegno anche da parte della Cisl Fp che ha definito “inaccettabile” la proposta di acquisto della Fondazione Luigi Maria Monti e “confusionaria” la trattativa sul passaggio di proprietà delle struture sanitarie. Roberto Chierica, segretario del sindacato, hya dichiarato di aver accolto con “grande stupore i comunicati di ieri dell’amministrazione che richiamano a responsabilità altrui sentendosi libera di agire senza trasparenza e con azioni che senza ombra di dubbio non garantiranno tutti i livelli occupazionali e il mantenimento dei salari”.

Secondo Chierica è necessario che alla vicenda del personale dell’Idi si interessino tutte le istituzioni, il Vaticano, il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Lazio, “perchè il loro intervento è un obbligo a cui non si possono sottrarre. – conclude il segreteria Cisl Fp – Solo grazie ai lavoratori le strutture hanno continuato ad erogare finora un servizio sanitario pubblico di alta qualità, lavoratori che rappresentano ad oggi l’unico vero capitale del Gruppo Idi Sanità”.

 

 

Autore Ospite

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