Stamane i cancelli degli scavi di Pompei sono rimasti chiusi per via di un’assemblea sindacale indetta da Fp Cisl, Filp Cisl e Unsa, che si è riunita alle 9:00. Moltissimi disagi per i turisti e i vari tour operator che non sono stati avvisati dell’evento. Sotto il caldo sole di luglio, davanti le biglietterie, non provviste di cartelli di avviso, si sono formate lunghe code, e non sono mancate le tensioni tra i turisti. Ieri, la notizia della chiusura dei siti archeologici sembrava scongiurata, ma oggi le porte sono rimaste chiuse.
A conclusione della protesta giunge una decisione inedita: i lavoratori della Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia lavoreranno a costi più bassi rispetto alle direttive della Scabec, società gestita Regione Campania e alla quale sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne.
Il ministro Franceschini, furibondo, ha detto che la chiusura degli scavi di Pompei di oggi, per una assemblea convocata all’improvviso, è un “danno incalcolabile”, sottolineando il rischio di vanificare i risultati fin’ora raggiunti. Infine aggiunge: “Chi fa così, fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese”.
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