Un terremoto di 7.6 gradi sulla scala Richter ha fatto tremare la Papua Nuova Guinea questa mattina alle ore 9:48 loceli (1.48 in Italia). La scossa, che ha avuto il suo epicentro in mare, ha fatto scattare l’allarme tsunami in gran parte dell’Oceano Pacifico. Più precisamente, lo United States geological survey (Usgs) ha riferito che l’evento ha avuto luogo a 54 km a sudest di Kokopo, capoluogo e città più importante della regione della Nuova Britannia Est.
Al momento non ci sono state segnalazioni di danni a persone o cose, ma la paura per la popolazione è stata grande. Sebbene siano passate sei ore dal terremoto, l’allarme tsunami non è cessato, in quanto esiste il rischio concreto di onde alte fino ad un massimo di 3 metri dal livello del mare. In particolare, l’allerta più importante, secondo fonti locali, oltre che per Papua Nuova Guinea e le Isole Salomone, arriva anche dall’Australia alle Hawaii, dalla Nuova Zelanda alle Filippine, anche se in questi ultimi casi si tratta di onde più basse di un metro che potrebbero raggiungere le coste nelle prossime ore. A Rabaul, i residenti hanno notato che il livello del mare è aumentato leggermente, spingendo l’acqua dell’oceano verso il parcheggio di un centro commerciale vicino alla spiaggia, ha detto Mika Tuvi, un dipendente del Rabaul Hotel.
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