L’America Latina nelle mani dei cinesi

Pechino mai così generosa verso l’America latina come nel 2014: i prestiti elargiti dalle Banche statali cinesi alle nazioni del sud del continente sono cresciute lo scorso anno del 77% rispetto all’anno precedente, per parlare di cifre si attesterebbero 22 miliardi di dollari. Secondo i dati presentati in un rapporto dal China-Latin America Finance Database, si tratta del secondo prestito più grande nella storia concesso da Pechino al continente: il record rimane legato al 2010, quando la cifra totale si è fermata a 37 miliardi di dollari. In ogni caso questa somma di denaro cinese supera di netto i fondi erogati dalla Banca mondiale e dall’Inter-American Development Bank messi insieme: solo il Brasile ha ricevuto 8,6 miliardi, seguito dall’Argentina con 7 miliardi, poi Venezuale 5,7 miliardi e Ecuador, 821 milioni. Al momento, i fondi cinesi sono la chiave per un enorme numero di programmi nel settore delle infrastrutture in America Latina. Fra i principali vi sono il miglioramento delle linee della metropolitana di Buenos Aires e la costruzione di una rete stradale in Ecuador. Secondo le stime degli esperti, continuando di questo passo il 2015 riuscirà a battere il record del 2010.

Secondo gli autori del rapporto, Pechino potrebbe usare questa strategia di prestiti per chiedere “in maniera tacita che le proprie compagnie abbiano una percentuale di appalti” nei progetti di sviluppo interni ai Paesi dell’America Latina. Anche se Pechino mette in chiaro di non voler interferire degli affari dei Paesi, l’opzione di un controllo velato sembra estremamente plausibile, perché si sa, il debito vincola il debitore al creditore. Anche perché la politica di prestiti statali spazia dal Sud-Est asiatico all’Africa.

Di questi, solo 1,1 miliardi l’anno vengono dichiarati in forma ufficiale come “contributi ai Paesi in via di sviluppo” all’interno dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). L’ammontare degli investimenti americani nello stesso periodo si aggira intorno ai 90 miliardi di dollari. Pechino cerca con tutti i mezzi di mantenere il segreto sull’esatta cifra riguardo i propri investimenti in Africa, dato che sono stati definiti da alcuni analisti “una nuova forma di colonialismo”. I ricercatori, basandosi su notizie di fonti occidentali e africane, hanno individuato nel periodo considerato 1.673 progetti cinesi nel Continente Nero.