La Casa del Giovane di Pavia pubblica i dati sul gioco d’azzardo tra i minori

azzardo

“I giovani e i loro stili di vita” è il tema della ricerca condotta tra il mese di novembre e quello di dicembre 2014 dal dott. Simone Feder – psicologo della Casa del Giovane di Pavia – su 1520 studenti delle superiori, di cui l’80% minorenni. Presentata mercoledì scorso a Vigevano (Pv), la ricerca ha messo in luce come l’uso frequente da parte di adolescenti di dispositivi mobili quali lo smartphone, l’attitudine a dedicarsi al gioco in solitario con videogames anziché alle relazioni nonché la propensione all’azzardo, siano attività sempre più presenti nel loro stile di vita.

Guardando alle statistiche, si legge che alla domanda “che cos’è per te il gioco d’azzardo?”, gli studenti intervistati hanno risposto nel 49% dei casi malattia, 29% rischio, 10% fortuna, 5% divertimento, 4% abilità, 3% guadagno. Ben il 92% ritiene che il gioco d’azzardo possa creare dipendenza. Per gli studenti, le motivazioni che spingerebbero le persone a giocare d’azzardo e/o scommettere sono ricondotte nel 67% dei casi alla volontà di arricchirsi.

Il 18% dei ragazzi intervistati riferisce di avere parenti che giocano abitualmente d’azzardo. Di questi, il 2% dichiara essere genitori e fratelli, il 29% parenti in generale, il 31% amici ed il 67% conoscenti. Chi ha genitori separati riferisce maggiormente di conoscere parenti che giocano abitualmente d’azzardo. Inoltre, giocano alle slot maggiormente i figli di divorziati e conviventi. La tipologia di giochi è varia. Il 43% degli studenti afferma di aver giocato con gratta e vinci, il 20% alle scommesse, il 10% alle slot, l’8% su Internet. Hanno giocato più i maschi ed i minorenni, rispetto alle femmine e ai maggiorenni.

Chi inizia più precocemente a giocare d’azzardo riferisce di farlo con maggior frequenza e, parallelamente gioca più spesso chi riceve più soldi come “paghetta” dai genitori. A settimana, il 7% dichiara di spendere per le scommesse almeno dieci euro, l’1% da 11 a 20 euro, l’1% più di 30 euro. Settimanalmente, i giovani riferiscono di spendere per le slot machine nell’1% dei casi almeno dieci euro, l’1% più di 30 euro.

Commentando i risultati della ricerca il dott. Feder ha constatato la presenza di un 18% di minori “che gioca d’azzardo e questo, come altri dati, non può lasciarci dormire sonni tranquilli perché stiamo crescendo una generazioni di futuri “gamblers” – giocatori d’azzardo -. Abbiamo però incontrato scuole e amministrazioni locali che si interrogano, investono e cercano soluzioni per dare risposte a questo urlo giovanile sempre più ricco di solitudine – ha evidenziato lo spicologo – .I nostri ragazzi purtroppo faticano a trovare persone disposte ad aiutarli, ma finché qualcuno lotterà per liberare i nostri territori e dare speranza alle nuove generazioni – ha concluso – noi saremo al suo fianco”.