Categories: Archivio storico

“Despacito”, la scienza svela perché il tormentone dell’estate ci entra in testa

Pasito a pasito, suave suavecito, nos vamos pegando, poquito a poquito … Despacito“. E’ il tormentone dell’estate 2017 e fin dal momento della sua pubblicazione, la canzone dei portoricani Luis Fonsi e Daddy Yankee ha monopolizzato le classifiche di tutto il mondo, fino a diventare la canzone del decennio. La si sente ovunque: in radio, nelle stazioni, in palestra, per strada, in spiaggia. Può piacere come può anche dar fastidio, fatto sta che il ritmo e le note di “Despacito” ci entrano in testa. Basta ascoltarla una volta che la sua musica latina ci resta a lungo nella testa. Ma perché? Anche la scienza si è interessata a questo fenomeno, riuscendo a rispondere a questa domanda.

Il ritmo

Jessica Grahn, scienziata della Western University del Canada, in un’intervista rilasciata alla Bbc Mundo spiega che “la musica attiva aree del cervello collegate al suono e ai movimenti, ma anche alle emozioni“. Secondo la dottoressa, le canzoni che più ci piacciono sono quelle che generano maggiore comunicazione tra le aree del cervello legate al suono e alle emozioni. Non vi è alcuna formula magica, ma semplicemente certi elementi che funzionano come una sorta di “caramella” per la nostra mente. Il primo fattore è il ritmo, che più semplice e coinvolgente è (come nel caso di “Despacito”), più riesce ad aumentare l’attività della zona del cervello collegata al movimento, anche se si sta completamente fermi.

L’imprevedibilità

Altro fattore è quello dell’imprevedibilità. Come riporta l’AdnKronos, Nahum Garcia, produttore di musica spagnola, pensa di aver trovato un piccolo dettaglio che rende “Despacito” così speciale. “Il modo in cui il ritmo viene imprevedibilmente interrotto prima del ritornello è geniale” scrive Garcia su Twitter. Il produttore si riferisce al minuto 1.23 della canzone, quando la melodia si interrompe nel momento in cui Luis Fonsi pronuncia per la prima volta la parola “despacito”. Il cervello si rende conto di questa rottura che richiama la sua attenzione. Secondo Garcia ci sono molti “trucchi” simili, in grado di stimolare il cervello, ma questo nello specifico – dice il produttore – è molto raro, soprattutto nella musica pop. In fin dei conti, “Despacito” è uno dei più grandi fenomeni musicali di quest’anno. “Ormai ho la noia a forza di ascoltarla – conclude Garcia – ma devo ammettere che è un brano molto ben fatto”.

Daniele Vice

Recent Posts

La Juve domina, ma non graffia. Il Milan tiene

La Juve produce molto ma raccoglie il nulla, solo un punto che non serve ad…

27 Aprile 2024

Hamas diffonde video di due ostaggi

Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi a Gaza. Lo ha riferito Haaretz.…

27 Aprile 2024

In Italia 60mila decessi per l’amianto in dieci anni

In Italia, negli ultimi dieci anni, sono state circa 60mila le persone morte per malattie…

27 Aprile 2024

Chi sono i 29 “alfieri della Repubblica”

Ventinove giovani alfieri della Repubblica: un riconoscimento alla solidarietà, ai comportamenti virtuosi e all'attenzione per…

27 Aprile 2024

Occupazione in crescita rispetto al pre-Covid

Nel 2023 la platea degli occupati in Italia ha toccato i 23,6 milioni di unità,…

27 Aprile 2024

Fine settimana di bel tempo, piogge sul Nord Ovest

La temperatura risale durante questo fine settimana, dopo le massime di circa 12 gradi toccate…

27 Aprile 2024