DEPRESSIONE E UNA STORIA FINITA DIETRO IL FOLLE GESTO DI ANDREAS LUBITZ

Mentre i soccorritori continuano i loro sforzi per estrarre i corpi dei 150 passeggeri dell’Airbus della Germanwings, proseguono le indagini della Bea e delle forze dell’ordine per accertare le reali cause che hanno spinto il copilota Andreas Lubitz a far scendere di quota l’aereo fino a farlo schiantare sulla parete rocciosa di una montagna nel sud della Francia.

Nelle azioni del giovane copilota si intravede la volontà di portare l’aereo a schiantarsi, infatti dopo aver approfittato di un momento di assenza del pilota, per bloccare la porta della cabina di pilotaggio. Ma in realtà, al momento dello schianto non era materialmente ai comandi dell’Airbus. Secondo le varie ricostruzioni effettuate infatti, per non far scattare i numerosi allarmi dei sensori che analizzano comportamenti anomali del velivolo, avrebbe riprogrammato il pilota automatico.

Con quella che viene definita “una folle lucidità” Lubitz non ha modificato i parametri della rotta, ma ha cambiato quelli della quota di volo, settandoli dai normali 38.000 piedi (11.582 metri) a soli 100 piedi (33 metri). Aveva 28 anni, alle sue spalle aveva circa 630 ore di volo e nel 2013 aveva ricevuto il Certificato di Eccellenza della Faa (Federal Aviation Administration, l’ente che regola l’aviazione Usa), e secondo quanto riferiscono i vertici di Lufthansa, aveva superato tutti i test medici e psicologici.

Sono state perquisite le sue due case, quella in cui risiedeva con i genitori e l’appartamento di Dusseldorf. Dalla prima gli inquirenti hanno portato via diverso materiale, tra cui anche un computer dove si pensa possano essere contenuti dati utili alle indagini. Secondo i primi dati raccolti il copilota nel 2009 aveva interrotto gli studi per la formazione aeronautica a causa di una grave depressione che gli diagnosticarono all’epoca e per la quale riceveva ancora assistenza terapeutica. Dati che non sono ancora stati confermati ufficialmente ma ai quali si aggiunge una delusione a livello sentimentale. I media tedeschi parlano anche di una fidanzata che avrebbe interrotto la loro relazione, poco prima delle nozze.

Intanto ieri i familiari delle vittime dello schianto dell’Airbus hanno reso omaggio ai loro cari. Su un prato di Le Vernet, il punto più vicino al luogo dell’incidente, hanno esposto le bandiere con le nazionalità delle 150 vittime, uccise – secondo la procura di Marsiglia e la Bea – da un atto deliberato del pilota.