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Costruito il primo drone che imita il volo degli uccelli: ha le ali piumate

Costruito il primo drone che imita il volo degli uccelli: dotato di ali piumate, ripiegabili alle estremità con un meccanismo a ventaglio, è capace di adattarsi alle diverse condizioni di vento, risultando più agile e preciso nei cambi di direzione rispetto ai suoi colleghi “obsoleti”. Il drone è un “aeromobile a pilotaggio remoto”, vale a dire un velivolo caratterizzato dall’assenza del pilota umano a bordo: il suo volo è infatti controllato dal computer a bordo del velivolo, sotto il controllo remoto di un pilota a terra.

Il nuovo esemplare di velivolo piumato – presentato ufficialmente sulla rivista Interface Focus – porta i colori della nostra bandiera: è infatti stato realizzato in Svizzera, al Politecnico di Losanna (Epfl), nel Laboratorio di sistemi intelligenti diretto dall’italiano Dario Floreano, scienziato tra i pionieri della robotica evolutiva e dell’intelligenza artificiale.

“I droni che conosciamo oggi – spiega Floreano – sono essenzialmente dei piccoli aerei o elicotteri in miniatura: ciò significa che sono progettati per volare in condizioni molto precise. Se guardiamo gli uccelli, però, vediamo che sono capaci di modificare la configurazione delle ali per adattarsi ad ogni situazione: in questo modo possono volare con diversi tipi di vento, mostrando una grande agilità che i droni attualmente non hanno. Proprio partendo da questa osservazione, abbiamo pensato di disegnare un nuovo tipo di drone dotato di piume artificiali sulle ali”.

“E’ stato estremamente difficile trovare il giusto equilibrio tra efficienza aerodinamica e peso del dispositivo”, racconta il ricercatore Stefano Mintchev. “Per questo le piume sono state realizzate con materiali compositi ultra leggeri e resistenti, e sono state montate su meccanismi di apertura alare molto semplici”. “Con le ali ripiegabili – aggiunge Floreano – abbiamo scoperto che non c’è bisogno degli alettoni per cambiare direzione: è sufficiente cambiare l’apertura alare e di conseguenza la superficie esposta durante il volo”, similmente a come fanno la stragrande maggioranza degli uccelli da milioni di anni.

Da questo progetto innovativo, che ricalca la natura come fonte di innovazione tecnologica, potrebbero trarre ispirazione anche i progettisti di aerei, sempre alla ricerca di nuove soluzioni alternative per gli alettoni e le ali rigide dei loro velivoli. Gli uccelli sono i tetrapodi (con 4 arti) più frequenti in natura: esistono circa diecimila specie diverse. Vertebrati cladisticamente riconducibile a un ramo dei dinosauri, i reperti fossili indicano che gli uccelli propriamente detti ebbero origine durante il Cretaceo, circa cento milioni di anni fa.

Milena Castigli

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