Avrebbe “creato disturbo” per sostenere il movimento democratico di Hong Kong, ma la vera motivazione dietro l’arresto di Xu Dong, 31 anni, è quella di aver tentato lo sviluppo di un software in grado di aggirare il ‘Grande Firewall’, lo strumento di controllo della rete creato dal governo di Pechino.
L’ingegnere si trova ora nel primo centro di detenzione della capitale cinese. Secondo la polizia, fra i crimini commessi ci sarebbe anche il tentativo di aggirare la censura e di aiutare altri utenti della rete a fare lo stesso. Ma c’è di più: Gli agenti ritengono che “vi sia una connessione con forze ostili. Una mente diversa dietro questo tentativo”.
Il firewall cinese è tra i più sofisticati sistemi di controllo internet al mondo. Parole come ‘Tienanmen’ o ‘Tibet’ sono classificate da un sistema come sensibili. In tal modo migliaia di siti che le contengono vengono oscurati automaticamente dai motori di ricerca.
Nel 2011 inoltre il governo ha stabilito un organismo apposito, l’Ufficio statale per l’informazione su internet, per approfondire la censura anche sui nuovi social network. Tra i divieti sulla comunicazione è stato ora inserito quello di scrivere articoli proprio su Xu Dong oltre che su l’avvocato per i diritti umani Xia Lin.
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