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Anche in Italia il super microscopio: sa contare gli atomi uno ad uno

E’ finalmente arrivato anche in Italia il super-microscopio che promette di rivoluzionare la ricerca bio-medicale osservando le molecole della vita in 3D con un’altissima risoluzione, quasi a livello dei singoli atomi. Lo riporta l’Ansa.

Il nuovo Laboratorio di Crio-Microscopia elettronica

Appena installato all’Università di Milano con un investimento di oltre 3 milioni di euro cofinanziato dalla Fondazione Invernizzi, questo formidabile strumento ottico sarà il fulcro del nuovo Laboratorio di Crio-Microscopia elettronica (Cryo EM Lab) del ‘Centro di ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi’.

Studierà i virus letali

Operativo a giorni, aiuterà i ricercatori ad osservare virus, cellule malate e proteine mutate, in modo da disegnare farmaci sempre più mirati ed efficaci per la prevenzione e la terapia di malattie pediatriche, ad esempio contro il Dengue virus, il virus della febbre gialla, o il Norovirus, ad alta mortalità in età pediatrica nella fascia tropicale del mondo, ma anche Chikungunya e Zika.

“Lo strumento pesa tre tonnellate – spiega il direttore del laboratorio, Martino Bolognesi – è alto quasi tre metri e occupa un’intera stanza, dove è mantenuto in condizioni controllate di temperatura, umidità e polveri. E’ come avere un paio di super-occhiali 3D per la biologia, che permettono di determinare la struttura di grandi molecole impossibili da osservare con le altre tecniche attualmente disponibili”.

Elettroni al posto dell’uomo

Il funzionamento “è simile a quello di un normale microscopio – precisa l’esperto – solo che il campione non viene attraversato da un raggio di luce, ma da elettroni, e al posto dell’occhio umano ci sono dei rilevatori ultra-sensibili capaci di contare gli atomi, uno per uno”. Gli elettroni vengono somministrati a dosi molto basse in modo da non danneggiare i campioni biologici, che vengono per questo studiati congelati a quasi 200 gradi sotto lo zero.

Uno strumento a disposizione della comunità

“Lo strumento sarà messo a disposizione di tutta la comunità scientifica italiana”, sottolinea Bolognesi. “Abbiamo già ricevuto richieste da gruppi che studiano il diabete, i batteri, i tumori e perfino la biologia delle piante”.

Edith Driscoll

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