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Amatrice: a 8 mesi dal sisma, il cinema riapre nel Palazzetto dello Sport

Ad Amatrice torna il cinema. Non si tratta di uno dei moderni multiplex, ma di una semplice sala cinematografica realizzata in uno spazio ricavato nel locale (e riqualificato) Palazzetto dello Sport, all’interno della quale troveranno posto non più di 100 spettatori. Eppure, per uno dei comuni del centro Italia devastati dalle scosse di terremoto dell’estate scorsa, l’apertura di questo piccolo spazio significa che, assieme alla cultura, riparte un po’ anche la vita, quella quotidiana, fatta di impegno ma anche di svago. E, in un contesto come quello di Amatrice, messo a durissima prova dalla furia travolgente della terra, avere la possibilità di utilizzare una “temporanea” sala di proiezioni può fare davvero la differenza. Il sindaco del comune laziale, Sergio Pirozzi, lo ha definito “un regalo per la città”; il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, presente all’inaugurazione, ha parlato dell’iniziativa come di “un gesto simbolico ma concreto. Perché qui si tratta di ricostruire edifici, ma anche di riportare la vita”.

Barlumi di quotidianità

Quella allestita nell’ex Palazzetto, comunque, non è una sala improvvisata, ma uno spazio di proiezione cinematografica attrezzato con le più moderne tecnologie del campo, con tanto di luci ad hoc, ampio schermo e altri accorgimenti che, a tutti gli effetti, contribuiscono a rendere quello di Amatrice un vero e proprio cinema. Ed esattamente come un vero cinema, godrà di un programma di tutto rispetto, affidato per i primi mesi a Rai Cinema e 01 Distribution, i quali inaugureranno la nuova sala con la pellicola “Lasciati andare”, diretta da Francesco Amato e interpretata dall’attore Toni Servillo. Spazio poi ad altre grandi produzioni italiane, come “La pazza gioia” di Paolo Virzì (recentemente premiato con il David di Donatello al Miglior film), “Veloce come il vento” di Matteo Rovere e “Beata ignoranza”, di Massimiliano Bruno. Successivamente, ci sarà l’opportunità di trasmettere opere di rilevanza internazionale, come “La la land” di Damien Chazelle. Il tutto, ovviamente, offerto in modo assolutamente gratuito.

Speranze e scarponi

“Il fatto che si riapra un cinema, grazie al contributo di Anica e di Rai Cinema è un segno di vitalità”, ha spiegato ancora il ministro Franceschini al quale, da parte del sindaco Pirozzi, sono stati simbolicamente donati un paio di scarponi: “Sono queste le scarpe adatte a camminare su questa terra”, ha spiegato il primo cittadino. E, sulle dure suole di simili calzature, il comune di Amatrice cerca di ricominciare a camminare, verso una quotidianità che, da queste parti, è ancora difficile da raggiungere. In uno scenario in cui tutto, abitazioni comprese, rientra ancora sotto l’aggettivo “temporaneo”, tornare a rivivere la leggerezza di un pomeriggio al cinema può rappresentare un piccolo ma ulteriore e importante passo. In attesa che altri interrogativi sul futuro trovino prima o poi una risposta.

Damiano Mattana

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