Agghiacciante il rapporto Unicef per il 2014, il peggiore anno nella corso degli avvenimenti recenti che hanno coinvolto Siria, Iraq, Afghanistan Pakistan, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Yemen; Gaza e Ucraina. Più recente e drammatica la situazione in Nigeria. Il bollettino di una guerra che ha come vittime civili, donne, bambini uccisi per mano di altri bambini, usati per gli attentati. Bambini morti due volte, i più piccoli di soli dieci anni. A novembre del 2014 un ragazzino di tredici anni si fa esplodere in una scuola uccidendo 48 studenti. A febbraio la cosa si ripete. Domenica scorsa, il più recente episodio avvenuto presso il mercato di Potiskum, nel nordovest del paese per mano di una quindicenne.
Così i terroristi della falange estremista Boko Haram costringono bambini e adolescenti a compiere massacri. Immagini oscene, come enunciano le parole di indignazione di Anthony Lake, direttore generale dell’Unicef:” “Le immagini provenienti dal nord della Nigeria dovrebbero bruciare la coscienza del mondo”. Più di trecento bambini “usati” per gli attentati suicidi e 2000 le vittime innocenti tra donne, bambini a anziani, delle stragi a Baga. Questi i numeri dei dati del rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.
Il portavoce del ministro della Difesa nigeriano, Chris Olukolade, dichiara che la Nigeria affronta una delle più sanguinose stragi dal 2009 ad oggi a cinque settimane dalle presidenziali. A fare appello alla comunità internazionale per fermare questo sterminio si aggiunge anche l’esercito locale. Critiche erano arrivate alle forze militari nigeriane per non aver dato esito positivo alla scomparsa di 200 bambine, avvenuto nella scuola di Chibok, lo scorso aprile. Un caso di emergenza, inaccettabile, che richiede una risposta immediata.
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