La sfida della sinodalità per non insonorizzare il cuore

Nell’omelia per l’inizio del cammino sinodale l’esortazione di papa Francesco è chiara. Lo Spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione. E anche in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. “Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze”, raccomanda il Pontefice.

Anche noi siamo chiamati in questo Natale ad abbandonare le nostre abitudini stanche e le nostre false sicurezze, ad uscire all’aperto, a metterci in cammino tra di noi e con tutti oltre i confini delle nostre chiese e delle nostre case per raggiungere le donne e gli uomini, che, anche se provati, affaticati, smarriti per la pandemia e per drammi dell’esistenza, coltivano nel proprio cuore la passione per la ricerca della verità, la sete delle giustizia, il desiderio di una felicità non effimera.

La sinodalità non può essere una parola alla moda, ma uno stile di vita da affrontare non come un evento eccezionale e occasionale, ma ordinario e permanente. Noi cristiani, definiti fin dall’inizio “quelli della via” (At 9, 2), siamo chiamati ad incarnare il metodo di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende tristi e liete dell’umanità, seguendo Gesù Cristo, che  Via, Verità e Vita. Il Natale in stile sinodale sia per tutti noi un tempo di contemplazione nel silenzio adorante del mistero dell’Incarnazione, di incontro con Dio e con i fratelli e sorelle, di ascolto della Parola di Dio e delle parole degli uomini, di discernimento dei segni dei tempi, con l’attenzione concreta agli altri, ai più piccoli, agli ultimi, a coloro che non riescono a camminare come noi e con noi.

Di qui la necessità di vivere la nostra esistenza terrena come un nuovo esodo per camminare insieme verso la patria della celeste Gerusalemme. Questo Natale, segnato ancora da questa pandemia, è l’opportunità per rendere viva la memoria del mistero dell’Incarnazione, come un cammino fatto insieme. “Fare Sinodo – ha detto papa Francesco – è porsi sulla stessa via del Verbo fatto uomo. È seguire le sue tracce, ascoltando la sua Parola insieme alle parole degli altri. È scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sempre sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi”. Il mistero del Natale del Figlio di Dio, diventato “Figlio dell’uomo”, è il fondamento di una Chiesa sinodale , popolo di figli nel Figlio e, di conseguenza, popolo di fratelli e sorelle, che camminano insieme sulla stessa strada verso la stessa meta.