COREA DEL NORD: “SANZIONI USA SONO UN CRIMINE ODIOSO”

Ancora attriti tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord: le sanzioni imposte dagli Usa al leader Kim Jong-un e ad altri dirigenti per violazioni dei diritti umani equivale a una formale dichiarazione di guerra. Lo dichiara in un comunicato il ministero degli Esteri di Pyongyang citato dall’agenzia nordcoreana Kcna. Secondo il governo nordcoreano, l’annuncio Usa delle sanzioni era “condito di bugie e falsificazioni”.

“Ora che gli Usa hanno dichiarato guerra alla Dprk – annuncia la Corea del Nord–  qualsiasi problema dovesse sorgere con gli americani sarà trattato sulla base della legge di guerra”. Pyongyang definisce le sanzioni “un crimine odioso” e chiede il loro ritiro minacciando in caso contrario “la rottura immediata di qualsiasi canale di contatto diplomatico” tra Corea Nord e Usa. I due Paesi non hanno relazioni diplomatiche ma mantengono una linea di comunicazione attraverso la missione diplomatica di Pyongyang all’Onu.

Immediata la reazione di Washington, che attraverso il portavoce del Dipartimento di Stato Usa John Kirby, invita Pyongyang ad ”astenersi da azioni e retorica che aumentano solo ulteriormente la tensione nella regione”.

La Corea del Nord da anni è sottoposta a regime di sanzioni per il suo programma militare nucleare, ma quelle imposte ieri, elaborate dal Dipartimento del Tesoro e annunciate dal Dipartimento di Stato, sono le prime a colpire Kim e i dirigenti del regime ‘ad personam’ e anche le prime a prendere di mira le violazioni dei diritti umani. Secondo Washington, Pyongyang detiene in campi di prigionia fra le 80 mila e le 120.mila persone, fra cui bambini.