Polizia, la vera riforma

In occasione della discussione sulla legge di bilancio, dopo 7 anni di blocco contrattuale, è necessario rilanciare la politica dei redditi, che consenta di rimettere in moto la progressione delle retribuzioni, ma soprattutto il reddito di specificità dei poliziotti e di tutti gli operatori dei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, rinnovando il contratto, consapevoli che la scelta e il quantum finanziario non sarà avulso dall’andamento degli indici macroeconomici e dalle conseguenti scelte del governo in tema di politiche espansive per la nostra economia.

Occorre uno sforzo, al di là della manovra che sarà varata; ci si riferisce al finanziamento aggiuntivo dell’attesa riforma, che volge nella fase finale del confronto tra Amministrazione della Ps e Sindacati di polizia, sul riordino delle funzioni, lo status giuridico delle progressioni di carriera dei poliziotti e il tavolo contrattuale dei questori e dirigenti di Ps.

Il Siap immagina una modernizzazione e semplificazione delle carriere che vadano adeguate alle nuove esigenze di servizio del personale e riorganizzazione delle forze di polizia e degli uffici. Occorre porre al centro la funzione e il ruolo delle Autorità di Ps provinciali e locali e soprattutto il fattore umano che, come affermò l’allora Ministro dell’Interno Amato e come emerge dagli atti parlamentari della Commissione Violante, non può essere sostituito da nessuna tecnologia.

E’ necessario disporre di risorse aggiuntive per valorizzare il merito, la professionalità e l’anzianità. Questa è una trasformazione che ci riguarda sotto l’aspetto organizzativo perché rinvigorisce la dignità delle nostre funzioni e la motivazione del personale, aspetto che non va mai sottovalutato. Tale riforma si tradurrebbe in un riconoscimento delle competenze e professionalità del personale di polizia, favorendo nel tempo una più equa progressività delle retribuzioni dei poliziotti, che in un quadro di lettura più ampio relativo all’equità dei trattamenti, non è altro che uno dei processi virtuosi di democrazia economica (ascendente) relativa al reddito da lavoro dipendente.