GERSHAD, L’APP CONTRO LA POLIZIA MORALE DI TEHERAN

A Teheran con l’abbigliamento non si scherza. Esiste infatti una polizia morale, detta Ershad, che ha il compito di verificare che i cittadini siano vestiti in modo appropriato e conforme alle regole della religione islamica. La polizia iraniana può fermare chiunque e con qualsiasi pretesto: uomini vestiti troppo alla occidentale, donne con un trucco eccessivamente pesante o con ciocche di capelli visibili, ragazzi e ragazze non imparentati o non sposati che passeggiano insieme. Se qualcosa non va, la Ershad può multare i malcapitati oppure far firmare loro una dichiarazione nella quale promettono di non commettere più errori.

Un gruppo di programmatori anonimi, però, ha sviluppato Gershad, un’app android che grazie alle segnalazioni degli stessi utenti indica la presenza della polizia morale e permette ai cittadini di evitarla, prendendo strade secondarie. In un clima del genere, nel quale basta avere un paio di jeans americani o gli occhi troppo truccati per essere fermati, perquisiti e multati, è chiaro che l’app abbia avuto un successo clamoroso e che sia stata scaricata sugli smartphone di migliaia di cittadini. Ovviamente, il governo iraniano non è rimasto a guardare e ha immediatamente bandito l’applicazione, promettendo di arrestare i responsabili e di ripristinare l’ordine in città.

Gli ideatori di Gershad, però, non si sono affatto scoraggiati e hanno invitato i cittadini a continuare a scaricare l’app e a condividere informazioni e avvistamenti della polizia. Sulla loro pagina Google Play hanno pubblicato alcune statistiche relative all’anno 2014 secondo le quali ben 3 milioni di persone sono state fermate dalla Ershad, di queste persone circa 207 mila sono state costrette a firmare dichiarazioni, mentre 18 mila sono state processate. Le minacce del governo,quindi, non hanno fermato questo gruppo di programmatori informatici, né il potere della tecnologia. Gershad continuerà a vivere e la voglia di libertà dei cittadini di Teheran non morirà mai.