ROMA, OMICIDIO A MONTEVERDE: FERMATO IL CUGINO

Il giallo sul cadavere di un egiziano, Hashem El Sayed Gaafar, ritrovato nel quartiere Monteverde di Roma la scorsa settimana sembra avvicinarsi alla conclusione. L’uomo aveva le mani e i piedi legati e gli investigatori, riscontrando da subito gli elementi per parlare di un omicidio, si sono messi sulle tracce del killer. Il fratello della vittima ha spiegato che aveva un negozio di frutta nella zona e che dal 1 luglio si erano perse le sue tracce.

Dopo le prime indagini che avevano portato a sospettare di due uomini, la polizia ha fermato il cugino di Gaafar, 30 anni e ritenuto responsabile dell’omicidio. Dalle ricostruzioni è emerso che il giovane parente doveva saldare due mensilità di affitto del suo negozio. Si tratta di cinquemila euro che avrebbe pagato al proprietario del locale il giorno dopo la morte dell’egiziano.

“Quella sera aveva in tasca molti soldi, forse qualcuno lo sapeva” ha ammesso il fratello della vittima. “Doveva dare tutto a casa, alla moglie che sta per partorire in Egitto – dice Imad, che in Italia si arrangia facendo il parcheggiatore – ma dopo mercoledì non l’abbiamo più visto”. A conferma di questo si è aggiunta la dichiarazione di un coinquilino dell’egiziano il quale ha riferito che l’uomo quella sera avrebbe dovuto incontrare un connazionale che in partenza per l’Egitto avrebbe portato alla famiglia la somma di denaro. Gaafar però non si presentò mai a quell’appuntamento, il killer aveva già agito. Attualmente gli investigatori ancora a lavoro, non escludono nessuna pista: dal regolamento di conti nella comunità egiziana all’ipotesi passionale sono alla ricerca di una prova schiacciante.