EUROGRUPPO SULLA GRECIA FA SLITTARE LE DECISIONI: “ASPETTEREMO FINO AL REFERENDUM”

Attenderemo fino al referendum. Questa la posizione con cui i vertici delle Finanze dell’Eurogruppo hanno lasciato il summit di Bruxelles nel quale hanno discusso della situazione in Grecia. Segnali negativi erano arrivati dall’Unione europea dopo il nuovo discorso di Alexis Tsipras, durante il quale il premier greco aveva confermato che il referendum sulla proposta dei creditori, in programma domenica 5 luglio, andrà avanti. Continua inoltre ad invitare gli elettori ellenici a votare per il no, non per uscire dall’Europa, ma per acquisire un potere diverso al tavolo dei negoziati, perché “ognuno deve decidere come vivere”. Tsipras sottolinea poi come non voglia “dire no all’Europa, ma ritornare all’Europa dei valori”. Comunque, il dato positivo è che dopo l’incontro il premier greco ha affermato con forza che non abbandonerà il tavolo dei negoziati.

Quindi i tentativi in extremis non sembrano aver portato grandi risultati. Sembrava che la lettera mandata nella notte dal premier di Atene avesse potuto riaprire uno spiraglio nelle trattative, ma le poche richieste avanzate da Tsipras avrebbero lasciato buchi di milioni di euro. Inoltre, a detta dei creditori, erano ancora assenti proposte concrete.

Già prima del vertice le dichiarazioni avevano lasciato intendere che non sarebbe stato un summit risolutivo. Il presidente dell’eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, aveva infatti affermato che ci sarebbero state “poche possibilità” di fare dei passi in avanti nelle trattative di Atene e i creditori. Inoltre degli alt erano arrivati da Berlino, dato che la Merkel e Schaeuble hanno sostenuto la linea di attendere il referendum prima di poter fare altre mosse. Questa scelta sembra quasi un voler mettere a tacere le trattative e lasciar decidere il popolo greco, ma è comunque la linea che ha prevalso. Anche il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk, aveva dichiarato che l’Europa vuole aiutare la Grecia, ma che non si può aiutare Atene “contro la sua volontà”, quindi “aspettiamo il risultato del referendum”. In assenza di una proroga sono a grande rischio di fallimento le banche, bisognerà adesso vedere se la Bce deciderà di concedere ulteriori fondi di emergenza oppure staccare la spina.