“IL SACRO CHE SCORRE” LA DEVOZIONE ALL’ACQUA DEI FALISCI

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Sarà inaugurata domani nel Forte Sangallo di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, la mostra “Il sacro che scorre. I riti dell’acqua”, un allestimento che rientra nel Progetto Experience Etruria, curato dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 31 ottobre 2015. Tema centrale dell’esposizione è l’acqua che scorre e che purifica. Una tematica che da sempre un forte legame con i più diversi aspetti del sacro: il popolo dei Falisci, che abitavano Civita Castellana e il territorio bagnato dal Tevere e dal suo affluente Treja, non si sono tirati indietro dinanzi a questo richiamo, spesso costruendo importanti santuari sulle sponde dei fiumi, oppure lasciando singolari doni votivi sul greto dei fossi, o addirittura realizzato strutture idriche legate a culti particolari.

Non è un caso che anche il santuario federale dei Falisci, sacro a Giunone Curite, frequentato in età romana dal poeta Ovidio con la moglie e la suocera, lambisca quasi le acque del Rio Maggiore sotto Civita Castellana. L’estemporanea offre l’occasione per vedere nella Sala dell’Accoglienza del magnifico Forte costruito dai Borgia, anche alcuni dei materiali di un deposito votivo del tutto particolare, rinvenuto sul Fosso Ritello a Corchiano, e che rimanda ad una divinità, per il momento sconosciuta, protettrice della sfera sessuale. L’esposizione si affianca alla mostra “I tempi del rito”, allestita nella Cappella dell’Appartamento Papale, anch’essa dedicata ad un importante santuario, quello di Monte Li Santi-Le Rote, sorto sulle rive del torrente Treja a Mazzano Romano, nel territorio dell’antico centro falisco di Narce.