TORINO, QUARANTESIMA LAUREA AD HONEREM PER UMBERTO ECO

E’ prevista il 10 giugno all’Università di Torino la consegna della laurea honoris causa in “Comunicazione e Culture dei Media” per Umberto Eco. La cerimonia avrà inizio alle 16:30 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9). Dopo i saluti del Rettore Gianmaria Ajani e del Direttore uscente del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione Massimo Ferrari, il prof. Ugo Volli pronuncerà la laudatio. Infine, Umberto Eco terrà una lectio magistralis. Ciò che ha meritato questo titolo è il rinnovamento apportato dallo scrittore italiano nello studio della comunicazione e nella teoria semiotica. Per il professore emerito all’Università di Bologna si tratta della quarantesima laurea honoris causa, un traguardo raggiunto da pochi grandi intellettuali del calibro di Noam Chomsky.

Nato ad Alessandria nel 1932 è conosciuto su scala internazionale non solo come scrittore, ma anche come critico, saggista, semiologo e filosofo. Si laurea nel 1954, all’età di 22 anni, presso l’Università di Torino, con una tesi sul pensiero estetico di Tommaso d’Aquino, poi pubblicata come volume autonomo. Negli anni ’60 avvia la sua carriera presso i servizi culturali della Rai ed è proprio in questi anni grazie ad alcuni amici della trasmissione “Lascia o Raddoppia” che il suo nome diventa sempre più conosciuto con il celebre saggio-stroncatura intitolato provocatoriamente “Fenomenologia di Mike Buongiorno”, contenuto nell’altrettanto famoso “Diario minimo”, una raccolta di elzeviri scritti per “Il Verri”.

Ha aderito al Gruppo 63, un movimento letterario di neo-avanguardisti che si costituì a Palermo nell’ottobre del 1963 in seguito a un convegno tenutosi aSolunto da alcuni giovani intellettuali fortemente critici nei confronti delle opere letterarie ancora legate a modelli tradizionali tipici degli anni cinquanta. Da allora iniziarono pubblicazioni importanti come “Opera aperta”, collaborazioni con le case editrici, con giornali come il Corriere della Sera e riviste artistiche ed intellettuali. Ciò che non mancò mai fu l’insegnamento nelle aule universitarie che rappresentano una delle prime passioni di Eco. Il successo planetario è arrivato indubbiamente con “Il nome della rosa”, romanzo ambientato nel 1327 in una ricca abbazia benedettina del Nord Italia.