La pazzia e la Giustizia


italo_dangeloLe tragedie che si susseguono in ogni parte d’Italia – nord , centro o sud –
ci spingono a porci un interrogativo inquietante: quanti sono i pazzi che circolano liberamente in ogni parte del nostro Paese? Io non sono un giustizialista, anzi con il passare degli anni e con l’esperienza maturata nel settore della giustizia sono diventato, e mi ritengo, un garantista. Ma le ultime sentenze che ho avuto modo di leggere per crimini efferati, commessi da persone psico-labili, pongono degli interrogativi; e i cittadini, soprattutto le vittime innocenti, attendono una risposta.

“In nome del popolo italiano … letti gli articoli … dichiara … assolto dai reati ascritti perché incapace di intendere e di volere”. Ecco, si restituisce alla società un soggetto, malato e pericoloso, con la sola attenzione affidata alla Autorità di Pubblica Sicurezza che è sempre più gravata di incombenze e urgenze. Tutti sappiamo che, dopo i primi controlli, il soggetto sarà in grado di circolare liberamente nel territorio dello Stato e avrà la possibilità di commettere altre azioni illecite se non crimini efferati.

Si è già verificato, più volte, che pazzi omicidi scontata la pena o la misura di sicurezza, abbiano reiterato i propri comportamenti criminali verso innocenti cittadini che hanno avuto la sola sventura di incontrarli. E allora ci chiediamo: cosa aspettano i nostri legislatori a porre in atto misure di sicurezza più severe, applicando nei casi più gravi il ricovero coatto in luoghi di cura, ricovero fissato in periodi lunghi e con liberazione prevista solo nel caso di dimostrata incapacità del malato criminale a reiterare la propria condotta delinquenziale?

Il buonismo imperante si sta dimostrando purtroppo incapace a dare risposte efficaci. La pazzia di una madre che uccide il proprio figlio o di un uomo che spara all’impazzata compiendo una strage non può concludersi con un’assoluzione per incapacità e tre anni di semplici controlli. Tre anni di “osservazione” non valgono una vita di sofferenze, famiglie distrutte e la paura di rivedere, per strada, in giacca e cravatta, la persona che solo alcuni mesi prima si è presentato a casa tua per togliere la vita a tuo figlio. Il Legislatore deve riflettere sulla ormai quotidiana frequenza dei crimini dovuti alla follia e porvi al più presto un rimedio. Altre morti non sono giustificabili.