È MORTO GIORGIO SALVINI, LUTTO NEL MONDO DELLA FISICA

E’ morto il fisico Giorgio Salvini, “padre” del primo acceleratore circolare italiano, l’elettrosincrotrone di Frascati. Aveva 95 anni, era nato a Milano nel 1920; si è spento serenamente mercoledì 8 nella sua casa romana. Il suo primo lavoro scientifico l’aveva prodotto da clandestino, nascosto dal suo professore e relatore Giovanni Polvani nelle stanze dell’Istituto di Fisica dell’Università di Milano. Erano gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale e Salvini era un giovanissimo sottotenente del Genio degli Alpini

Con Edoardo Amaldi è stato protagonista della rinascita della fisica italiana nel dopoguerra. Divenne ministro dell’Università e della Ricerca tra il 1995 e il 1996, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) dal 1966 al 1970 e presidente dell’Accademia dei Lincei dal 1990 al 1994. Inoltre, negli anni ‘70, era nel gruppo che al CERN rivelò i bosoni intermedi W e Z˚, scoperta per cui Carlo Rubbia ricevette il premio Nobel nel 1984. Ma Salvini è ricordato principalmente per essere una delle figure storiche della fisica italiana. A lui infatti si deve la nascita del primo acceleratore circolare italiano di particelle: l’elettrosincrotrone di Frascati.

“Uno dei protagonisti della rinascita della fisica italiana nel dopoguerra. Una storia simbolo di un’Italia ottimista e all’avanguardia”. Così Fernando Ferroni, presidente Infn, ricorda il suo predecessore. “Fu una storia magnifica – racconta il presidente Infn – Subito dopo la guerra, tra il ‘52 e il ‘53, Amaldi andò in giro a reclutare i migliori giovani per far nascere il nuovo centro. A Salvini diede il compito – incredibile – di costruire il primo apparecchio di quel tipo in Italia, una macchina che doveva essere la più potente e importante al mondo. Era un’idea di rinascita che Salvini, che era un giovanotto di 33 anni, sposò con l’ottimismo e la volontà che l’hanno sempre contraddistinto”. L’Italia ha perso oggi un altro pezzo importante della sua storia: “Grazie all’acceleratore – conclude Ferroni – i laboratori di Frascati e l’Italia divennero un polo d’avanguardia, d’intelligenza e futuro, nella fisica mondiale”.