Renzi nella tana di zar Vlad. Ucraina e terrorismo sul tavolo

Ucraina e Libia sono al centro dell’incontro di Mosca tra Matteo Renzi e Vladimir Putin. Il premier italiano giunge nella capitale russa in un momento nero delle relazioni tra Occidente e Cremlino, a pochi giorni dal giallo sulla morte di Boris Nemtsov. E proprio all’oppositore ucciso sabato scorso il capo del governo italiano ha voluto render omaggio deponendo una corona di fiori nel luogo dell’omicidio. Un gesto simbolico rivolto dal leader di un Paese democratico a una nazione in cui la libertà resta celata dietro una coltre di nebbia. Ma non sarà questo l’argomento che verrà dibattuto oggi, in un vertice delicato anche e soprattutto per motivi economici ed energetici. Le tensioni con Kiev restano alte e nonostante il cessate il fuoco stabilito nella riunione di Minsk nel Donbass si continua a sparare e a morire.

Prima di arrivare in Russia Renzi ha visto Petro Poroshenko, al quale ha confermato il sostegno da parte di tutto l’Ovest del mondo. L’Italia continua a sostenere la necessità di un inasprimento delle sanzioni se la tregua verrà violata. Scenario per il momento lontano ma comunque possibile, visti i precedenti. “Faremo ogni sforzo perché gli accordi di Minsk possano trovare piena efficacia ed implementazione” ha detto il presidente del Consiglio alla vigilia del faccia a faccia con lo zar. Il problema, e qui arriviamo al nocciolo della questione, è che la Russia serve per le trattative su Libia e Medio Oriente, perché l’Isis resta il nemico comune a livello internazionale. Ma la condizione imprescindibile per portare Putin al tavolo è proprio la stabilizzazione del quadro ucraino, partita che il presidente russo, però, non vuole perdere.

L’inizio del colloqui è stato sereno, lo “zar” ha ribadito l’importanza dell’Italia, che continua a essere un partner anche se i rapporti stanno risentendo della guerra in Ucraina. “Naturalmente ci sono delle perdite per i motivi noti. Però per il livello di interscambio l’Italia occupa un posto importante, lavoriamo nel settore energetico, macchinari industriali, spazio e naturalmente il nostro dialogo politico rimane sempre molto attivo”. Nello specifico le restrizioni commerciali imposte a Mosca hanno creato un danno non lieve all’economia italiana, con l’interscambio commerciale che ha subito un crollo del 10%. Ma Renzi spiegherà a presidente russo che occorre equilibrare politica e finanza e farle andare di pari passo.

Il piano di Renzi è dunque cercare di coinvolgere sempre più il Cremlino nella lotta al terrorismo internazionale. In Libia, in particolare, Roma vuole acquisire la “leadership diplomatica” per la soluzione degli scontri. E Mosca può svolgere un ruolo visto che ha rapporti con l’Egitto e la Turchia.  Il premier ha proposto al presidente russo di discutere le relazioni tra Unione europea e Russia alla luce della crisi ucraina. Lo ha riferito l’agenzia di stampa russa Interfax, mentre Renzi si trova in visita a Mosca. “C’è una vasta gamma di questioni che dovrebbero essere discusse. Vorrei discuterle con lei nel dettaglio – avrebbe detto il segretario del Pd. Prima di tutto a proposito delle relazioni tra Ue e Russia, incluso il contesto della crisi ucraina”. Nel corso del dialogo Putin ha elogiato le donne italiane e ha scelto l’astronauta Samantha Cristoforetti come esempio positivo. ”Rappresenta degnamente la repubblica italiana, le donne italiane, ce ne sono tante’ come lei” ha detto il numero uno del Cremlino. Renzi ha quindi sottolineato che si tratta della prima italiana nello spazio ma che ”ci sono tante donne a tutti i livelli del potere, nella maggioranza dei settori, tra cui Federica Mogherini, con cui lei ha avuto occasione di parlare quando era ministro degli esteri”, prima che diventasse capo della diplomazia europea.