Prete liberato a Kabul: “Devo la vita all’India”

Torna in libertà dopo 8 mesi di prigionia il sacerdote Alexis Kumar, sequestrato da un gruppo di uomini armati in Afghanistan. Il consacrato ai microfoni dei giornalisti che lo attendevano in aeroporto ha ringraziato il premier dell’India Narendra Modi, il cui prezioso lavoro ha permesso all’uomo di tornare a casa. Padre Alexis di 47 anni nativo di Devakottai, un distretto nello stato federato del Tamil Nadu, era impegnato da diversi anni in un progetto di accoglienza per i bambini rifugiati nella provincia occidentale di Herat.

Dal 2005 era stato nominato direttore della sezione “Jesuit refugee service” e proprio qui, a Zenda Jan è stato rapito da 6 tlebani il 2 giugno 2014. “Devo ringraziare il Presidente del Consiglio per i suoi sforzi personali. Ringrazio anche il governo dello stato” ha commentato il padre del sacerdote e “siamo estremamente felici di aver ricevuto questa notizia. Siamo grati per tutti gli sforzi fatti per garantire il suo rilascio” ha aggiunto il fratello del gesuita.

“Il nostro ruolo in Afghanistan – ha spiegato padre Stan Fernandes, direttore regionale del Jrs in Asia meridionale – è quello di aiutare le persone sfollate e le comunità ospitanti, offrendo loro possibilità educative e di formazione professionale, cosicché possano rifarsi una vita sia individualmente che a livello comunitario. Siamo stati al fianco degli afghani ben prima del rapimento di padre Premkumar e continueremo ad accompagnarli in ogni modo possibile”.