Vangelo del giorno

“Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?”

«Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?»
«Simon Ioannis, dilĭgis me plus his?» 

Settima Settimana di Pasqua – Gv 21,15-19

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Il commento di Massimiliano Zupi

Gesù ha compiuto la sua missione: ha vissuto tra gli uomini, ha dato la sua vita per loro, è risorto, ha donato loro lo Spirito Santo perché anch’essi compissero le sue stesse opere, anzi ne facessero di più grandi (Gv 14,12). Gesù ha compiuto la sua missione: la Chiesa è chiamata ora a proseguirla, o piuttosto, Gesù stesso la prosegue in lei. Tuttavia, prima che si realizzi questo passaggio di testimone, c’è come una pausa, una sospensione, un’attesa. Prima di andare avanti, Gesù si ferma e domanda per tre volte: «Mi ami tu?».

È la domanda che Dio rivolge a ciascuna delle sue creature, ad ognuno di noi. All’amore infatti non basta amare: ha bisogno anche di essere amato. È vero che l’amore è unilaterale: è incondizionatamente fedele, è alleanza indissolubile (2 Tm 2,13). Tuttavia è anche vero che l’amore realizza sé stesso soltanto se contraccambiato: dà i suoi frutti, giunge alla gioia piena, solamente se è corrisposto (1 Gv 1,4). Ancora meglio, richiede non solo di essere amato, ma di essere amato «più di costoro»: esige un di più, esige intensità, assolutezza, totalità. In effetti, o si ama con tutto sé stessi (Mc 12,30), o non si ama. «Mi ami più di costoro?»: debolezza fortissima di un amore più forte della morte, che sa attendere di essere amato oltre ogni infedeltà e durezza di cuore.

Massimiliano Zupi

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