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LA COLUMBIA UNIVERSITY SCOPRE IL “PESO” DELLA VIA LATTEA

La Via Lattea è composta da circa 100 miliardi di stelle, che formano un disco stellare con un diametro di 100-200 mila anni luce. Ma seppur conosciamo le sue dimensioni e quanti astri la formano, qual’è il suo peso? La risposta alla domanda l’ha data un gruppo di ricercatori internazionali guidati da Andreas Kupper dell’Università della Columbia. Per farlo è stato utilizzato un gruppo di stelle che orbitano al di fuori del disco galattico per ottenere una misura ad alta precisione del peso della Via Lattea.

“Gli ammassi globulari contengono da alcune migliaia a diversi milioni di stelle nate insieme in un’epoca in cui l’universo era ancora molto giovane. – ha spiegato Kupper – Questi oggetti orbitano attorno alla Via Lattea e nel corso di miliardi di anni si disintegrano, lasciando una scia lungo il loro cammino. Tali scie di stelle emergono in modo chiaro dal resto delle stelle per le loro caratteristiche di densità e coerenza, un po’ come le scie degli aerei si distinguono in modo chiaro dalle nuvole”.

I ricercatori hanno utilizzato i dati della Sloan Digital Sky Survey, che per 10 anni ha raccolto osservazioni dell’emisfero settentrionale creando un catalogo estremamente dettagliato di stelle. “Abbiamo osservato che le fluttuazioni erano molto pronunciate e disposte a distanze regolari lungo la scia di stelle. – ha commentato Eduardo Balbinot, un altro dei ricercatori – Un comportamento di questo tipo non può essere casuale”.

È proprio grazie a queste fluttuazioni che i ricercatori sono stati in grado di ottenere una misura di massa con una precisione senza precedenti. Utilizzando quello che viene definito “il supercomputer” Yeti della Columbia University sono stati creati diversi milioni di modelli per la struttura della Via Lattea. Da questi modelli e dal confronto tra i modelli e le osservazioni sono stati in grado di dedurre che la massa della Via Lattea, entro un raggio di 60.000 anni luce, è pari a 210 miliardi di volte la massa del Sole con un’incertezza del 20%.

“Un importante passo avanti di questo lavoro è da imputarsi ai robusti strumenti statistici, gli stessi utilizzati per studiare i cambiamenti nel genoma e per classificare siti web attraverso i motori di ricerca. – ha spiegato Ana Bonaca, coautrice del lavoro e ricercatrice presso la Yale University – Questo approccio rigoroso ci ha permesso di raggiungere l’alta precisione sulla misura di peso della Via Lattea”.

Manuela Petrini

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