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Zidane “spariglia” panchine, per il Madrid spunta Laudrup

Un fulmine a ciel sereno, forse, ma di certo l’addio di Zinedine Zidane al Real Madrid apre scenari inaspettati anche in chiave panchine in tutta Europa. Il Psg è la società che ha mosso da tempo i primi passi, ingaggiando Thomas Tuchel che ha preso il posto del deludente Emery. Madrid, soprattutto dopo la vittoria della terza Champions, sembrava oasi felice, con Zidane largamente riconfermato da Florentino Perez che all’ora di pranzo ha ricevuto l’indigesta notizia da parte del suo tecnico. E così, nel valzer delle panchine, finisce anche la più titolata d’Europa, cui non bastavano i mal di pancia di Ronaldo e Bale e adesso costretta in fretta a rivedere i piani e trovarsi un nuovo nome cui affidare la panchina. Chi andrà a Madrid? In pole c’è quel Mauricio Pochettino da sempre stimato da Perez. Pochettino ha appena rinnovato con il Tottenham, ma nel contratto c’è una clausola di rescissione valida solo in caso di chiamata del Madrid. Sarà così? Forse sì o forse no, perché le strade che portano a Madrid sono infinite. E allora potrebbe tornare di moda il nome di Antonio Conte che tra qualche giorno sarà liberato dal Chelsea (dietro pagamento di penale da milioni) e che potrebbe fare al caso della Casa Blanca. Ma la suggestione si chiama Max Allegri che avrà pure rinnovato con la Juve ma che è a caccia di nuove emozioni. L’ipotesi è quella di uno scambio di allenatori, con Max a Madrid e Zizou a Torino dove troverebbe tanti estimatori. Suggestione o qualcosa di più? Per ora c’è poco o nulla perché il “morto” è ancora fresco e neppure tanto metabolizzato da Perez che però già domani ha fissato un summit a Valdebebas con i suoi fedelissimi per decidere il da farsi. Con Perez mai scherzare. Nella sua vulcanica testa, gira anche il nome di Guti, attualmente nello staff delle giovanili del Real, soluzione interna come lo è stata quella di affidare a Zidane il dopo Benitez. Rischiosa ma vincente anche se non sempre le scelte dettate dal cuore sono sinonimo di successo.

C’è poi Santiago Solari che ha preso il posto di Zidane alla guida del Castilla. Soluzioni interne ma che non possono essere trascurate, perché il madridismo vive di sensazioni primarie. Occhio ad Allegri, blindato a Torino, ma con in testa l’idea (ambiziosa) di crescere in un grande club di spessore internazionale. E Madrid potrebbe essere la scelta ideale, lasciando la Juve dopo quattro scudetti e altrettante coppe Italia di fila per abbracciare il sogno di una Champions che al livornese fa parecchio gola. Come potrebbe far gola a Zidane accettare la sfida Torino in un ambiente che non lo ha mai dimenticato. Ma l’operazione non è facile.

Sarri è invece pronto ad abbracciare il Chelsea, con Abramovich che si è convinto a pagare la clausola da otto milioni per il tecnico che ha fatto bello il Napoli, liberando così Antonio Conte che si ritroverebbe senza panchina. Forse per poco visti gli spifferi in arrivo da Madrid. Ma di panchine invitanti ce ne sono poche dal momento che è tornato in pista Ancelotti accettando il Napoli. In realtà Perez è solito guardare il “vestito” del tecnico e il leccese, che tanto bene sa fare in campionato, manca di appeal in Champions. E per Florentino la Champions è sempre in primo piano. Attenzione anche ad Arsene Wenger che ha lasciato l’Arsenal dopo una vita sulla panchina dei Gunners. Ha polso ed esperienza internazionale, un nome insomma da non trascurare. L’altra suggestione si chiama Joachim Low, tecnico della Germania che ha appena rinnovato con la nazionale fino al 2022, mondiale in Qatar. Gioca un calcio offensivo come piace a Perez, ma strapparlo alla selezione tedesca appare impresa. Meno problematico è stato buttare giù il muro di Berlino. In definitiva uscire da questo lotto di nomi appare difficile, perché in effetti è il meglio che attualmente c’è in circolazione, salvo l’effetto Perez, abituato ai colpi di teatro e quindi a scelte irrazionali anche se stavolta difficilmente rischierà un salto nel buio. E poi perché uno come lui, Florentino, abituato a decidere, non ha preso bene questo addio niente affatto programmato, piovuto dal cielo. E poi perché un conto è andare a cercare calciatori per migliorare il Real, altra cosa scegliere un allenatore che sappia vincere.

Attenzione all'ultima che giunge da Madrid però, dove è spuntata la pista Michael Laudrup: l'allenatore dell'Al-Ryaan (Qatar) sarebbe stato contattato da Florentino Perez e avrebbe le caratteristiche perfette per il presidente dei blancos. È un ex giocatore del Real e un personaggio poco “ingombrante” come era Zidane all'inizio. Gioca con il 4-3-2-1 basato su tecnica e velocità e in precedenza ha allenato Brondby, Getafe, Spartak Mosca, Maiorca, Swansea e Al-Duhail. Parola, anzi, palla a Florentino Perez.

Massimo Ciccognani

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