Alla fine è arrivata la squalifica per la tennista italiana Sara Errani: la bolognese, infatti, è stata coinvolta in un caso di non negatività derivato da un controllo antidoping effettuato a inizio anno (16 febbraio) e che, al termine di un lungo iter, è coinciso con la decisione da parte dell'”International tennis federation” di interdire all’atleta l’attività agonistica per un periodo di due mesi: “Un tribunale indipendente – ha scritto la Federtennis – nominato ai sensi del programma anti-doping del tennis ha rilevato che Sara Errani ha commesso una violazione contro le regole sul doping e ha squalificato l’atleta, imponendole un periodo di stop di due mesi, a partire dal 3 agosto”. Una brutta tegola per la tennista italiana che, secondo quanto riscontrato dalle analisi mediche, avrebbe assunto l’Arimidex (letrozolo), uno stimolatore ormonale e metabolico usato normalmente per trattare i carcinomi al seno.
Secondo quanto riportato dalla stessa Errani, l’assunzione dell’Arimidex (il quale, senza esenzione terapeutica, viene considerato doping) deriverebbe da cibo contaminato con tale sostanza, in quanto contenuto nel Femara, medicinale regolarmente assunto dalla madre dell’atleta: “Assieme ai miei famigliari – ha scritto Sarita nella sua lettera pubblicata sui social – abbiamo pensato e ripensato, cercando di capire come possa essere successo questo tipo di contaminazione, dato che io sono sicura al 100% di non avere assunto una pastiglia per errore. L’unica ipotesi percorribile è stata quella di una accidentale contaminazione del cibo consumato all’interno della nostra casa. Questa ipotesi è stata ulteriormente supportata da un test sui capelli, al quale mi sono volontariamente sottoposta”.
La Federazione internazionale del tennis, evidentemente, ha ritenuto attendibile la versione della tennista, optando per una squalifica comunque breve. L’ex numero 1 Wta del doppio, appena rientrata nella top 100 del ranking nel singolo, potrà riprendere l’attività a partire dal 4 ottobre prossimo: “Mi sento estremamente frustrata – ha scritto ancora Errani – ma posso solamente cercare di essere forte ed aspettare che questo periodo arrivi a conclusione. Sono molto arrabbiata ma allo stesso tempo in pace con la mia coscienza, assolutamente consapevole di non aver fatto nulla di male e di non aver commesso nessuna negligenza nei confronti del programma anti-doping”.
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