Serie A, la Roma vince a Bologna e resta in scia della Juve. Clamoroso k.o. dell’Inter a Crotone

La Roma non sbaglia al Dall’Ara di Bologna nella 31esima giornata di Serie A. Con un secco 3-0, i giallorossi restano in scia della Juventus capolista, mentre l’Inter naufraga a Crotone, consegnando 3 meritatissimi punti salvezza ai calabresi e frenando in modo deciso nella corsa all’Europa. Un risultato devastante per i nerazzurri, anche in virtù della netta vittoria del Milan per 4-0 sul Palermo che consente ai cugini di scavalcarli in classifica e di rilanciare le proprie ambizioni europee. Nella zona franca della classifica, da registrare il facile successo dell’Udinese su un Genoa sempre più al centro delle contestazioni dei propri tifosi, mentre il Torino ha ottenuto 3 punti superando in trasferta il Cagliari di Rastelli. Pari, invece, nel lunch-match delle 12.30, con Sampdoria e Fiorentina che mettono in scena un match combattutissimo concluso su un 2-2 che, a conti fatti, va un po’ stretto alla Viola.

Sampdoria – Fiorentina 2-2

Nessuna grande ambizione per la Sampdoria di Marco Giampaolo, mentre la Fiorentina di Paulo Sousa si presenta al Ferraris con l’intento di sparare le ultime cartucce per restare ancorata al treno europeo, tentando di rosicchiare qualche punto all’Atalanta, bloccata sul pari dal Sassuolo. Con Kalinic non al meglio, l’allenatore portoghese sceglie Babacar come terminale d’attacco, affidando allo spagnolo Tello la corsia destra. I piani di Sousa, però, si complicano dopo solo cinque minuti, quando Bruno Fernandes s’inventa un grandissimo gol di destro dalla lunga distanza. La Samp è ordinata e non rischia quasi niente nella prima frazione di gioco. Anzi, è proprio la squadra genovese a sfiorare nuovamente il gol, con Quagliarella che tenta di sorprendere Tatarusanu, piazzato malissimo in occasione di un tiro da distanza siderale dell’attaccante napoletano che, dopo aver stoppato di petto a centrocampo, lascia partire un destro di prima intenzione che termina alto non di molto. La Fiorentina prova a cercare spunti laterali ma né Tello né Bernardeschi riescono ad avere la meglio sugli esterni Dodò e Bereszinski. Il discorso cambia nella ripresa: fuori Ilicic, dentro Kalinic. E con due punte la Viola si alza, gli esterni spingono di più e meglio e, all’ennesimo calcio d’angolo conquistato, arriva il gol del pari con Gonzalo Rodriguez che svetta in anticipo su tutti e batte Viviano. Giampaolo corre ai ripari, inserendo Praet e Alvarez. Ed è proprio l’ex Inter, innescato da Schick, a superare di sinistro un poco reattivo Tatarusanu. La Fiorentina non ci sta e trova nuovamente il pari con Babacar che, di destro, scavalca Viviano con una botta centrale. I minuti trascorrono e, con essi, la speranza viola di restare agganciata alla corsa verso l’Europa: le ambizioni si spengono sul tiro ravvicinato ancora di Babacar, respinto da Viviano (tifoso viola).

Bologna – Roma 0-3

Dopo la cocente eliminazione dalla Coppa Italia per mano dei cugini biancocelesti, la Roma prova a tenere il passo della Juventus per tentare di restare ancorata all’ultimo e più difficile obiettivo stagionale: il campionato. A Bologna, contro una formazione tranquilla ma scesa in campo tutt’altro che rassegnata, i giallorossi faticano non poco a trovare la quadratura del cerchio ma, alla fine, sfruttano il proprio cinismo andando in rete tre volte e conquistando tre punti comunque importanti. Spalletti aveva chiesto una prova di carattere ma, dopo solo pochi minuti, la difesa balla con Juan Jesus che sbaglia un rinvio e lancia Verdi in area di rigore: il giocatore della nazionale lascia sul posto due uomini ma ritarda il tiro e viene murato dal rientro dei difensori giallorossi, vanificando una buona occasione. Il Bologna aggredisce pressando alto e, al 19′, sfiora ancora la rete, stavolta con il grande ex Mattia Destro. A passare in vantaggio, però, sono proprio i giallorossi, bravi a sfruttare con Fazio una palla inattiva al 25′. Un quarto d’ora dopo, la Roma passa ancora con Mohamed Salah: lanciato in area da Dzeko, l’egiziano salta Mirante e mette in rete la quarta rete ai felsinei in due partite stagionali. Nella ripresa, però, il Bologna si fa pericoloso due volte: in avvio di tempo Dzemaili si divora di testa il gol che avrebbe riaperto, mentre è solo il palo a fermare il destro di Federico Di Francesco, subentrato proprio a Verdi, infortunato. Non è giornata per gli uomini di Donadoni che, nel finale, subiscono anche il terzo gol, il 34esimo stagionale per Edin Dzeko, che deve solo spingere in rete un pallone facile facile servito da Perotti. La Roma passa al Dall’Ara senza strafare, fermando la minifuga della Juventus e mettendo pressione al Napoli, impegnato all’Olimpico con la Lazio.

Crotone – Inter 1-2

I lontani tempi del “clamoroso al Cibali” si riavvicinano improvvisamente per l’horror-Inter di Stefano Pioli che, allo Scida di Crotone, paga un primo tempo orribile e incassa una sconfitta tremenda contro i calabresi padroni di casa, trascinati da un Falcinelli da record (doppietta) e ora vicinissimi alla quartultima piazza, ancora occupata dall’Empoli (ora lontano solo tre punti). Il disastro i nerazzurri lo confezionano nella prima frazione di gioco, quando il Crotone approfitta alla grande di un paio di svarioni difensivi: il primo costa a Medel un intervento da rigore, avendo intercettato di mano un pallone vagante in area e consegnando a Falcinelli il piazzato dal dischetto che vale l’1-0; il secondo è di quelli da far rivedere come esempio negativo, con la linea difensiva altissima e infilata ancora da Falcinelli, bravo a scappare via e a battere Handanovic per il raddoppio. L’uno-due è una mazzata per la banda Pioli che, anziché tentare un assalto alla ricerca del gol, rischia di subire il terzo in due occasioni prima del duplice fischio. La sola palla-gol capita sulla testa di Ansaldi che, incredibilmente, la cestina. Nella ripresa Pioli stravolge la squadra, inserendo Eder e Palacio, mentre il Crotone assume un prudente assetto conservativo, concedendo inevitabilmente qualche occasione ai nerazzurri. E l’Inter riesce anche a passare, con D’Ambrosio che ribadisce in rete una torre di Kondogbia su angolo di Candreva. I milanesi si riversano in avanti, tentando disperatamente di trovare il pareggio ma le ambizioni si infrangono sul palo clamoroso colpito da Eder. Il muro crotonese regge, Nicola viene espulso per proteste e nemmeno i quasi 7 minuti di recupero sono sufficienti all’Inter per agguantare il 2-2. Il Crotone torna clamorosamente a sperare nella pemranenza in Serie A, ora a un solo passo, mentre le speranze europee di Pioli somigliano molto a un miraggio.

Milano – Palermo 4-0

Il Palermo crolla a San Siro sotto i colpi di un Milan che, a dire il vero, non fa molta fatica ad aver ragione dei siciliani che, dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime sette partite, si trovano a un pesantissimo – 8 dalla quota salvezza. Gli uomini di Montella impiegano solo 6′ a sbloccare il match, con una bellissima punizione di Suso. Lo spagnolo, in campo dopo un mese, assieme al connazionale Deulofeu fa letteralmente impazzire gli esterni rosanero, travolti dal talento dagli iberici e in totale balìa degli avversari, ed è solo un ottimo Fulginati a evitare un passivo ben più pesante agli ospiti. Al minuto 19, il Milan raddoppia con Pasalic, bravo ad anticipare un disastroso Rispoli sul secondo palo. Il Palermo di fatto non è in campo e le occasioni per i rossoneri arrivano in serie: Bacca prima ne spreca una, poi ne realizza un’altra al 37′, tenuto in gioco sempre da Rispoli e bravissimo a piazzare di testa il cross del giovane Calabria. Nella ripresa il canovaccio del match cambia di poco, anche se il Milan comincia a rallentare un po’, concedendo agli ospiti almeno un tiro, con Diamanti che costringe all’angolo un fin lì inoperoso Donnarumma. Ben più da fare per il collega Fulginati che è nuovamente bravo a evitare l’imbarcata, rispondendo a Bacca e a Kucka. Non può nulla, però, sul tiro piazzato di Deulofeu, al suo secondo centro in campionato. Un successo importante per Montella che, con la sconfitta dell’Inter, torna davanti in graduatoria e mette nel mirino l’Atalanta, lontana solo due punti.

Cagliari – Torino 2-3

In una di quelle partite che, a questo punto della stagione, non hanno più molto da dire in termini di obiettivi, Cagliari e Torino pensano a darsele di santa ragione, mettendo in scena un match spettacolare e ricco di gol. Il primo lo segnano i padroni di casa, con un calcio di rigore che vale la rete numero 14 in campionato per Marco Borriello. Il Cagliari è ben messo in campo e il Toro, pur qualitativamente superiore e schierato con uno spregiudicatissimo 4-2-3-1 non trova grosse occasioni per raddrizzare il risultato. Il bandolo della matassa, il Torino lo trova al 33′ con Ljaijc che, schierato trequartista, scambia ben con Belotti e scarica un gran destro alle spalle del portiere Rafael. I sardi accusano un po’ il colpo e lasciano sempre più iniziativa ai granata che, infatti, trovano il raddoppio con il solito Belotti, bravissimo a infilare di testa il suo 24esimo gol stagionale, restando incollato a Edin Dzeko in vetta alla classifica cannonieri. Nella ripresa il Toro parte subito forte, trovando dopo soli 9′ la rete con una botta dal limite di Afriyie Acquah. Poi, però, il ghanese si fa espellere e il Cagliari tenta di risalire la china. Senza Borriello, però, uscito nel frattempo, i rossoblu faticano a costruire trame offensive concrete e accorciano le distanze solo nel finale, con il primo gol in Serie A di un giocatore nordcoreano, il giovane Han che, ovviamente, trova anche la sua prima realizzazione in massima serie. Il Toro torna a vincere in trasferta dopo 5 mesi, avendo ragione di un Cagliari volenteroso ma troppo poco concreto.

Udinese – Genoa 3-0

Quarto k.o. consecutivo per il Genoa di Andrea Mandorlini che, alla Dacia Arena di Udine, incassa tre gol dai padroni di casa che, senza faticare troppo, si portano a casa tre punti e raggiungono quota 40 punti, portandosi in 11esima posizione davanti al Chievo. Tutto troppo facile per i bianconeri che hanno ragione del Grifone con le reti di De Paul (destro a giro) e Zapata (sinistro in mischia) e la clamorosa autorete del portiere Rubinho, su angolo calciato proprio dal numero 10 argentino. Ancora contestati i rossoblu, con i tifosi arrivati a Udine che lasciano anzitempo il proprio settore, lasciando solo uno striscione di protesta.