Intendiamoci: battere gli All Blacks sarebbe stato difficile, improbabile, praticamente quasi impossibile. Il tifone Hagibis, però, all'Italrugby non dà nemmeno la possibilità di provarci: l'arrivo di pioggia e vento sull'arcipelago del Giappone, infatti, ha spinto la federazione a disporre l'annullamento per ragioni di sicurezza della sfida fra Italia e Nuova Zelanda (prevista per sabato), oltre che di quella tra Francia e Inghilterra, entrambe valevoli per il Mondiale di rugby in corso nel Paese. Una decisione clamorosa, un unicum nella storia della Coppa del Mondo, presa comunque sulla base di precisi dati meteorologici che, in sostanza, hanno previsto non solo un'elevata intensità del tifone (annunciato come il più forte del 2019) ma anche la sua pericolosa rotta: i venti, infatti, nei prossimi giorni dovrebbero colpire le città di Yokohama, Toyota City e la stessa Tokyo, dove erano in programma alcuni incontri della fase a gironi del Mondiale. Da qui la scelta, sofferta ma inevitabile, di chiudere la questione decretando uno 0-0 a tavolino per i due big match, con due punti per tutte le contendenti e l'Italrugby che torna a casa.
Teoricamente, l'Italia del ct O'Shea era ancora in corsa per la qualificazione ai quarti di finale, risultato mai raggiunto dalla nazionale di casa nostra. Certo, la sfida col Sudafrica aveva evidenziato ancora una distanza considerevole tra il rugby azzurro e quello dell'elite mondiale ma, visti i successi abbastanza netti contro Canada e Namibia, oltre che qualche sprazzo di buon gioco visto contro gli Springboks prima che l'espulsione di Lovotti cambiasse la gara, l'impegno con gli All Blacks avrebbe quantomeno meritato di essere giocato. Un vero peccato perché, se da un lato gli azzurri centrano in tal modo il loro migliori risultato di sempre in Coppa del Mondo (terzi a 13 punti), dall'altro si vedono togliere la possibilità, seppur minima, di provare a centrare un incredibile passaggio del turno, ancora ottenibile grazie al punto di bonus. Per Inghilterra e Francia, invece, non c'era nulla da giocarsi, essendo entrambe già sicure dei quarti.
Ora, nonostante gli organizzatori abbiano subito chiarito che “le squadre interessate sono state informate e hanno capito il problema“, sembra che qualche malumore ci sia stato in casa Italia. La Federazione nazionale, infatti, avrebbe inoltrato un appello ufficiale affinché il match si giocasse lo stesso, magari spostandolo a lunedì o anticipandolo a domani, incontrando però la ferma opposizione dell'organizzazione. Una magra soddifsazione, sarà l'aver portato a casa punti contro il micidiale XV neozelandese. Ma forse l'Italrugby ne avrebbe fatto a meno. Quella partita sarebbe stato meglio giocarsela, magari pure perderla, piuttosto che restare in balìa dei “se”. Come ribadito dagli organizzatori, però, si tratta di “una situazione eccezionale, complessa e in rapida evoluzione e la sicurezza è la priorità numero uno”. E, almeno su questo, sono tutti d'accordo.
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