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Roma furiosa, rigore inesistente e 1-1 col 'Gladbach

Cuore, carattere e determinazione non bastano alla Roma, costretta al pari all’Olimpico dal Borussia Monchengladbach al quarto minuto di recupero per un calcio di rigore che non c’era. Giallorossi avanti con un gran gol di Zaniolo nel primo tempo. Hanno sfiorato più volte il raddoppio, ma soprattutto, vista la grande emergenza, hanno giocato un match di sostanza. Non ci voleva però la beffa finale. Fonseca non rinuncia al suo modulo, il 4-2-3-1, ma causa emergenza, è costretto a chiamare in mediana un centrale di difesa. Quindi Mancini accanto a Veretout. Dietro Spinazzola a destra, Kolarov dalla parte opposta, centrali davanti a Pau Lopez Smalling e Fazio. Pastore trequartista con Zaniolo e Kluivert ai lati, Dzeko punta centrale. Nel Monchengladbach, primo in Bundesliga, occhio a Marcus Thuram, figlio dell’ex juventino Lilian, già tre gol in questo avvio di campionato tedesco. All’Olimpico gli spettatori sono 29 mila, di cui circa seimila tedeschi. Che si fanno sentire.

Zaniolo-gol, Roma avanti

A guardare i primi quarantacinque minuti, devi solo che battere le mani a Paulo Fonseca. Il suo è un capolavoro tattico, considerato soprattutto gli uomini contati a disposizione. Partono meglio i tedeschi anche se il primo brivido lo regala Kluivert, chiuso al momento della conclusione. Bensehaini centra la traversa sottomisura, ci provano poi Thuram e Neuhaus, qualche brivido, con la Roma in difficoltà davanti alla fisicità dei tedeschi, ma soprattutto è una Roma che fatica ad uscire palla al piede sbagliando oltretutto molti passaggi agevoli. La Roma cresce con il passare dei minuti. Dietro Smalling e Fazio sono un muro invalicabile, Spinazzola spinge sempre con grande intensità, in mezzo cresce Mancini, Zaniolo si da da fare, Dzeko si vede lontano un miglio che è frenato dalla paura di prendere un’altra botta allo zigomo, ma la sua abnegazione è ammirevole. Capolavoro di Pastore che si libera bene ma viene murato al momento della conclusione. Zaniolo è ispirato, ci prova con una bella percussione, senza fortuna. Fortuna che lo premia a metà della prima frazione, quando raccoglie di testa un angolo di Veretout e la mette alle spalle di Sommer. Roma in vantaggio. Ci sarebbe spazio anche per il raddoppio se Veretout non avesse tardato il lancio per Dzeko che segna ma in evidente offside.

Beffa e amarezza

Kluivert, un po’ troppo egoista, non si avvede di Veretout a rimorchio e spreca in avvio di ripresa una ghiotta occasione. Veretout si inserisce con i tempi giusti, ci prova con un destro a giro che viene sporcato in angolo. Nei giallorossi, fuori Pastore, dentro Perotti, con Zaniolo che torna a fare il trequartista, con Kluivert spostato a sinistra e Perotti che si prende la fascia destra, mentre un muro d’acqua continua ad abbattersi sull’Olimpico. Campo pesantissimo. Fuori Zaniolo, dentro Antonucci negli ultimi quindici minuti di gioco. Stindl impegna a terra Paio Lopez, poi Smalling si smarca alle spalle di tutti ma colpisce male di testa. Ci prova il Gladbach nel finale, mentre Fonseca richiama Kluivert per inserire Florenzi. Dzeko è semplicemente ammirevole, va a raccogliere l’invito di Antonucci, ma viene murato al momento della conclusione. Dzeko lavora una palla capolavoro, la fa passare in mezzo a tre avversari e lancia Florenzi solo davanti a Sommer, ma la conclusione dell’esterno è da dimenticare. E dalla parte opposta Thuram svirgola, per fortuna della Roma, a pochi metri da Pau Lopez. Quattro di recupero, c’è ancora da soffrire e la beffa arriva dopo tre minuti di recupero quando lo scozzese Collum vede un braccio di Smalling (palla toccata però con il viso) e indica il dischetto. Dagli undici metri Stindl infila Pau Lopez. Beffa servita. Finisce 1-1, con tanti rimpianti per una Roma generosa e coraggiosa, che ha interpretato il match nella maniera giusta. Finendo per subire una beffa. Ed è amarissima.

Dallo Stadio Olimpico

 

Celtic-Lazio

Notte fonda anche per la Lazio di Simone Inzaghi, battuta 2-1 in rimonta al Celtic Park di Glasgow dai Celts di Neil Lennon. Un k.o. amarissimo per i biancocelesti che mancano l'aggancio agli scozzesi e restano terzi nel girone a tre punti, a -3 dal Cluj, secondo. Match che sembrava scorrere per il verso giusto quando Lazzari capitalizza un buon contropiede allo scadere del primo tempo, vanificato però da una ripresa giocata a ritmi più bassi, che consente prima a Christie (69') poi a Jullen (89') di confezionare la rimonta che vale i tre punti per il Celtic e una bella ipoteca sul passaggio del turno.

Massimo Ciccognani

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